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Progetto pilota

Emergenza crack, Regione e Asp Palermo realizzano il centro di pronta accoglienza CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 20 Novembre 2023

Per aiutare le persone dipendenti dal crack a uscire dal tunnel di questa droga, il cui consumo è in forte ascesa soprattutto tra i giovani, la Regione siciliana ha finanziato con un milione di euro un progetto pilota: entro la fine dell’anno sarà realizzato a Palermo, un centro di accoglienza con un equipe di 24 operatori e aperto h24.

La struttura sorgerà in un padiglione di 700 mq di proprietà dell’Azienda sanitaria provinciale, in via Gaetano La Loggia. L’iniziativa è stata presentata stamani in conferenza stampa a Palazzo d’Orleans dal presidente della Regione siciliana Renato Schifani, dall’assessore alla Sanità Giovanna Volo, dal commissario dell’Asp Daniela Faraoni e dal dirigente generale della pianificazione strategica del dipartimento Salute, Salvatore Iacolino.

 

 

Renato Schifani

“L’aumento dell’uso di questa sostanza stupefaciente è sotto gli occhi di tuttiha detto Schifani che ha ricordato che proprio oggi si celebra la giornata internazionale dell’adolescenza – E’ emersa l’esigenza di intervenire con un modello sperimentale, per dare una prima accoglienza ai casi più delicati e poi accompagnarli al reinserimento sociale. Siamo orgogliosi di questa idea, cerchiamo di combattere un fenomeno che rischia di minare la corretta crescita dei giovani. E’ un tema delicato e sensibile, non potevamo rimanere fermi. Vogliamo dare un segnale concreto, è un progetto piliota non escludiamo che si possa ripetere in altre zone della Sicilia”.

 

Giovanna Volo

  L’assessore Giovanna Volo ha detto: “Ci scusiamo con le famiglie dei giovani perché non siamo riusciti immediatamente a capire il dramma provocato dal crack, eravamo abituati ad altri tipi di sostanze e dipendenze”.

“Sono felicissima dell’iniziativa dell’Asp 6 e spero possa essere utilizzata in altre realtà – ha aggiunto – Abbiamo il tempo di valutare aspetti positivi e correggere eventuali problematiche. Il centro sarà un punto di accoglienza h24. Ritengo utile partire al più presto, per potere subito accogliere il maggior numero possibile di persone. Portare i giovani in pronto soccorso non serve, perché non può dare risposte”.

Al milione di euro stanziato dal governo Schifani, l’Asp aggiungerà un finanziamento di un ulteriore milione di euro. A gestire il centro sarà un equipe multidisciplinare: oltre a uno psichiatra, ci saranno psicologi, educatori sanitari, tecnici della riabilitazione, assistenti sociali, sei infermieri e sei operatori sanitari.

Daniela Faraoni

“La struttura – afferma il commissario dell’Asp – sarà dotata di spazi adeguati alle necessità, ci saranno dei posti letto e daremo ai genitori degli assistiti la possibilità di sostenere o loro ragazzi in questa scelta. E’ un progetto innovativo, non ha uguali, anche per l’approccio. La sanità si deve prendere carico di queste fragilità al di fuori dei pronto soccorso, che fino ad adesso sono stati l’unica meta per le famiglie”. Il dirigente Iacolini ha spiegato che “il Centro intercetterà le persone da assistere, rimarranno in struttura al massimo 30 giorni, poi attraverso il Sert e le comunità di riabilitazione saranno attivate le attività per la guarigione perentoria”.

 

 

 

 

Foto della Struttura in realizzazione
La dichiarazione del padre di Giulio Zavettieri:  “Lottare tutti insieme per risolvere questo fenomeno”
Francesco Zavatteri con il figlio Giulio

“E’ stato terribile accettare la scomparsa di mio figlio Giulio. Lui dipingeva, scriveva, parlava due lingue, ma è precipitato nel tunnel del crack. Da quando non c’è più mi sono attivato affinché questo fenomeno del consumo di crack possa avere un argine. La situazione è drammatica, il crack è una nuova frontiera della dipendenza, non esistono terapie farmacologiche. Si va molto a tentoni, chi entra in questa dipendenza dopo qualche mese difficilmente ne esce, perché i danni al sistema celebrare sono gravissimi”. Così il farmacista Francesco Zavatteri, padre del ragazzo di 19 anni morto quest’anno proprio a causa della dipendenza dall’uso del crack.

 

 

crack droga

“Una persona che fa uso di crack diventa ingestibile. Dobbiamo lottare tutti insieme per risolvere questo fenomeno, se lo trascuriamo diventerà sempre più grave”, ha aggiunto il farmacista, che ha partecipato alla conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, nel corso della quale il presidente della Regione Renato Schifani ha parlato del nuovo centro di accoglienza per aiutare le persone a uscire dalla dipendenza dal crack. Il farmacista ha ricordato di essere tra i promotori di un disegno di legge consegnato a quindici parlamentari regionali. Schifani ha garantito che interloquirà con i parlamentari per chiedere di accelerare l’esame del ddl, che si trova in commissione Sanità dell’Ars.

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