Mentre la Sicilia affronta una delle peggiori crisi idriche degli ultimi decenni, aggravata dai cambiamenti climatici e da una persistente siccità, Palermo cerca di affrontare con determinazione questa emergenza. L’Amap ha infatti messo in campo una serie di interventi strutturali per potenziare la rete e diversificare le fonti di approvvigionamento. A fare il punto è Giovanni Sciortino, Amministratore Unico di Amap, che spiega le ragioni del razionamento e gli obiettivi a breve e lungo termine. Trasformare quindi una crisi in un’opportunità per costruire un sistema idrico più efficiente e moderno.
Razionamento idrico: una scelta obbligata
Il punto sulle nuove opere e la nuova risorsa del fiume Oreto
“I primi risultati li abbiamo già ottenuti. Le opere finanziate dalla cabina di regia, che prevedevano l’utilizzazione dei pozzi nella falda Trabia, i quattro pozzi Morello e La Russa, sono già stati immessi in rete. Abbiamo accelerato – prosegue Sciortino – tutte le operazioni e questi interventi ci hanno garantito 150-200 litri al secondo in più, sottratti all’uso degli invasi”.
Procedono speditamente anche le opere per l’utilizzo delle acque del fiume Oreto: “Abbiamo già acquistato il sistema di ultrafiltrazione a carboni attivi per il nostro potabilizzatore Gabriele. Pensiamo di completare i lavori entro metà maggio, dopo l’installazione del modulo di ultrafiltrazione dei reflui della frazione Pioppo, che oggi finiscono proprio nel fiume Oreto. Le portate del fiume sono importanti e ci consentiranno di ridurre ulteriormente il prelievo dagli invasi“.
Finanziamenti, dissalatori e il futuro dell’azienda
Sciortino sottolinea anche l’importanza dei finanziamenti intercettati: “Siamo stati bravi a captare fondi pubblici. Abbiamo già il primo modulo del dissalatore delle sorgenti di Presidiana, che garantisce 100 litri al secondo per il comune di Cefalù e per altri usi. L’opera, del valore complessivo di 50 milioni di euro, sarà completata entro marzo del prossimo anno. Un’opera importantissima – spiega – che è stata finanziata da contributi pubblici Pnrr è quella del potabilizzatore Jato, grazie a 38 milioni di euro che serviranno a ridurre le perdite e depurare maggiori volumi“. Un’altra opera strategica riguarda le reti idriche dei comprensori di Romagnolo, Bonagia e Giardini: “Si tratta di reti vecchie di oltre 40 anni, soggette a grosse perdite. Con la loro ristrutturazione potremo contare su una distribuzione più efficiente”.
Sul fronte finanziario, Sciortino si mostra soddisfatto: “Amap chiude l’ultimo esercizio con 6 milioni di euro di utile, che saranno reinvestiti per migliorare infrastrutture e reti. Il mio arrivo coincide con il collaudo di importanti opere, come la nuova rete idrica del comprensorio di Boccadifalco, che serve circa 200 mila abitanti. Il finanziamento da 135 milioni di euro ottenuto da un pool di banche riguarda non solo le reti, ma anche la ristrutturazione dell’azienda. Vogliamo essere alla pari delle grandi utility del Sud. I feedback ricevuti dai cittadini, anche durante la criticità attuale, sono positivi. Oggi comprendiamo più di prima quanto sia importante utilizzare razionalmente l’acqua che rappresenta il nostro ’‘oro blu’”.
Sciortino non nasconde l’orgoglio per un altro importante traguardo: “I finanziamenti Pnrr ci consentiranno di ristrutturare quattro depuratori, permettendoci di riutilizzare l’acqua per scopi agricoli e industriali. È il mio fiore all’occhiello. Già oggi abbiamo avviato convenzioni con Rfi che ci permetterà di utilizzare l’acqua depurata del depuratore di Termini per utilizzarla nei cantieri per la realizzazione della tratta ferroviaria Palermo-Catania, evitando che venga dispersa in mare. Sono fortunato – conclude Sciortino – ad amministrare una società che oggi ha una visione industriale, proiettata nel futuro e capace di affrontare l’emergenza non solo con misure temporanee ma con strategie strutturali e durature”.
La vera sfida non sarà solo quella di affrontare la scarsità d’acqua nell’immediato, ma di trasformare l’emergenza in un’opportunità per ridisegnare l’intero modello di approvvigionamento e distribuzione Se i cantieri saranno rapidi quanto le promesse, e se la strategia industriale sarà davvero attuata, Palermo potrebbe uscire da questa crisi ritrovando forse una rinnovata fiducia nelle proprie infrastrutture pubbliche.