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Incendiati i cassonetti

Emergenza rifiuti a Palermo, a fuoco cumuli di immondizia

martedì 4 Luglio 2023

La Sicilia dei rifiuti è da tempo preparata a un lungo periodo di emergenza, dalla durata difficile persino da definire, in cui fino a questo momento è servito un uso razionale e mirato di tutti gli strumenti disponibili, da quelli finanziari a quelli pratici e nella quale l’incubo in avvicinamento del trasporto della frazione da smaltire oltre lo Stretto ha costituito un’anomalia con cui dover convivere nel tempo.

Un anno fa di questi tempi ha preso forma il conto alla rovescia per l’invio di rifiuti fuori dalla regione e ogni Srr sta scontando il suo calvario sulla materia, compatibilmente con le risorse economiche di cui dispone.

La nuova emergenza rifiuti a Palermo prende forma senza mezze misure. In appena una settimana ci sono di nuovo diversi quartieri invasi dalla spazzatura e immancabili gli incendi di cassonetti trasformati in discariche per la mancata raccolta.

I vigili del fuoco nel corso della notte hanno spento le fiamme ai cumuli di spazzatura in Via Sacco e Vanzetti, in Corso dei Mille, in via Decollati, per ben due volte in via dell’Airone, in via Costante Girardengo. La causa della mancata raccolta pare sia dovuta alle ferie degli impiegati della Rap, l’azienda che gestisce la raccolta della spazzatura nel capoluogo siciliano e una serie di guasti degli autocompattatori stanno creando problemi nella raccolta. L’azienda fa sapere che ci sono pochi operai anche perché in ferie e che si sta lavorando con i sindacati per riproporre anche quest’anno i progetti che prevedono maggiore incentivi per i dipendenti.

È stato uno dei temi caldissimi dato in pasto nella campagna elettorale delle ultime elezioni regionali: «a prescindere dal confronto politico che si svilupperà sull’argomento, gli impianti ancora non ci sono, il sistema si regge di fatto su un oligopolio che non favorisce un abbassamento dei prezzi da un punto di vista delle dinamiche economiche. Fino a quando non ci saranno, dunque, gli impianti e quindi anche un costo adeguato del costo del rifiuto differenziato serve una fase ponte al termine della quale governo regionale e Srr ci potranno dire quando realisticamente si arriverà all’obiettivo», ha commentato il segretario generale di Anci Sicilia Mario Alvano.

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