E’ una emergenza che dura da più di trent’anni quella dei rifiuti in Sicilia, tra commissariamenti, piani che non decollano, tariffe alte per un servizio inadeguato. Mentre gli obiettivi europei di riduzione, recupero, riciclo e di economia circolare “sembrano sempre più lontani”.
Lo sostiene la Cgil regionale, che torna in piazza con la seconda delle manifestazioni regionali nell’ambito della campagna “Cambiamo il futuro della Sicilia” . L’appuntamento è sabato 9 novembre a Granmichele ( Ct) in contrada Poggiarelli alle 10, davanti a Kalat impianti . Dopo il tema dell’acqua, la Cgil ne affronta dunque un altro cruciale per l’isola, per la popolazione per i lavoratori: quello dei rifiuti, considerato un “emblema di sprechi e inefficienze”, un ambito in cui si addensano i reati ambientali e gli interessi della criminalità organizzata. E lo fa in un luogo emblematico, la Kalat impianti, bersagliata da ripetuti incendi dolosi che hanno minato l’operatività di un’azienda virtuosa per la corretta gestione dei rifiuti, che non riparte a regime “perché la ricostruzione di quello che è andato in fumo- sostiene il sindacato- sta percorrendo le strade tortuose della politica e della burocrazia regionali e benchè ci siano i finanziamenti di fatto non è partita”.
Sul tema dei rifiuti, per la Cgil regionale ci vuole “una inversione di rotta”, con risposte “efficaci ai fini della corretta gestione del ciclo integrato”. “La Sicilia – dice Francesco Lucchesi, segretario confederale Cgil Sicilia- è oggi con il 51,4% l’ultima regione d’Italia per raccolta differenziata, nonostante vi siano tanti comuni virtuosi. Si aggiunge che gli impianti di riciclo sono pochi, vista l’enorme quantità di rifiuti prodotta”.
In discarica o inceneriti, secondo le indicazioni dell’Ue dovrebbe finirci solo il 10% dei rifiuti. “Un obiettivo– osserva il segretario generale della Cgil Sicilia , Alfio Mannino– che sembra ad oggi irraggiungibile, alla luce anche dell’ultimo piano di gestione dei rifiuti del governo Schifani, che affronta il problema al rovescio, partendo dalla coda, concentrandosi su discariche e inceneritori, piuttosto che su riduzione, recupero e riciclo, tre fasi che sono antecedenti e preliminari rispetto alle altre. Centrare questi obiettivi- sottolinea- Mannino -è dunque fondamentale: è quello che si può fare ora e subito e non quello che arriverà al minimo tra cinque anni se non di più per una impiantistica comunque complementare e non risolutiva”.
La soluzione del problema rifiuti, per il sindacato, “non si ha cercando di dribblare gli obiettivi europei. Non dare risposte sul piano strutturale– affermano Mannino e Lucchesi- serve solo a prorogare l’emergenza con danno per l’ambiente, per la vivibilità delle città, per lavoratrici e lavoratori, per le tasche dei cittadini”.
Alla manifestazione di sabato dal titolo “Trasformiamo i rifiuti in risorsa”, parteciperanno esponenti sindacali regionali e di Caltagirone della Cgil, della Funzione pubblica e della Filctem, lavoratori, i sindaci dell’area.