Si avvicina lo spettro del commissariamento per i Comuni che entro il 31 luglio dovranno comunicare, alla Regione, ditte e siti presso cui far confluire i rifiuti. Il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, affida il suo pensiero ad una nota inerente all’ultimatum rivolto ai comuni siciliani con poca differenziata.
“In materia di rifiuti – scrive – il governo regionale rischia di essere governato, come sono stati governati i suoi predecessori negli ultimi vent’anni, da una struttura burocratica che ha da un lato favorito interessi speculativi più volte posti all’attenzione dell’autorità giudiziaria e dall’altro causato gli enormi e gravi disservizi di cui sono stati e sono vittime i cittadini. Oltre a questo elemento prettamente politico, non posso non ricordare che all’indomani dell’insediamento della struttura commissariale ho fornito per quanto riguarda la città di Palermo un dettagliato elenco di interventi e provvedimenti, di esclusiva competenza di quella struttura, che erano allora urgenti e possibili e sono oggi urgentissimi e necessari”.
L’orizzonte temporale per comunicare alla Regione le decisioni dei Comuni in materia di rifiuti, è previsto dall’articolo 3 dell’ordinanza sul ricorso temporaneo a forme speciali di gestioni della spazzatura, emanata il 7 giugno scorso.
La norma, infatti, impone ai 390 enti locali dell’Isola l’obbligo di trasmettere entro il 31 luglio al dipartimento regionale all’Acqua e rifiuti i contratti stipulati con una delle quattro società che hanno risposto all’appello della Regione sul trasporto dei rifiuti fuori dalla Sicilia.
“Basta ricordare – aggiunge Orlando – che ad oggi la Regione non ha neanche risposto a tale nota, perchè sia chiaro a tutti come la struttura commissariale sia fortemente indirizzata a tutelare e garantire gli interessi speculativi dei privati. Lo conferma il disegno di legge regionale, in cui chiaramente emerge la volontà politica di sopprimere le poche realtà pubbliche esistenti privilegiando l’affidamento ad un sistema privatistico contaminato e che, sulle spalle dei siciliani, potrà lucrare sempre di più puntando alle città metropolitane e su Palermo dove l’esistenza di una partecipata interamente a capitale pubblico ha fino ad oggi escluso interessi speculativi dalla gestione dei rifiuti”. “
“Sia l’Anci sia diverse amministrazioni comunali – sottolinea Orlando – stanno ricorrendo contro la folle ordinanza emanata dalla struttura commissariale. Un’ordinanza che oltre ad essere sbagliata nel merito contiene diversi profili di illegittimità nel merito: basti pensare al fatto che viene chiesto ai Comuni di procedere in soli 15 giorni, in evidente violazione della normativa sugli appalti e quella anticorruzione, alla stipula di contratti per milioni di euro in un quadro del tutto incerto e poco trasparente per quanto riguarda modalità, tempi e costi di smaltimento dei rifiuti. Se proprio si vuole procedere su questa folle strada, che lo faccia la struttura del Commissario, assumendosene tutte le responsabilità”.