Si attiva la prima centrale operativa del 118 con il nuovo sistema digitale regionale.
A fare da apripista è il bacino Caltanissetta–Agrigento–Enna, guidata dal direttore Giuseppe Misuraca.
Prende così corpo la transizione concreta verso un modello di emergenza-urgenza integrato, interconnesso e tecnologicamente avanzato, in linea con il piano promosso dal Dipartimento Pianificazione strategica dell’Assessorato regionale alla Salute e coordinato dal Servizio 6 – Emergenza urgenza sanitaria, isole minori e aree disagiate, che punta a completare tutto il processo entro il 30 settembre 2025. Il tutto in sinergia con il Numero Unico Europeo 112.
Il cronoprogramma prevede che entro l’estate anche le altre tre centrali della rete 118 (Palermo–Trapani, Messina, Catania–Siracusa–Ragusa) siano completamente operative con lo stesso standard, in modo da garantire una copertura omogenea su tutto il territorio regionale.
Un nuovo modo di lavorare
“Una sfida importante per un territorio vasto, articolato e complesso, che da sempre affronta difficoltà logistiche e organizzative. Ma proprio da qui, oggi, comincia una rivoluzione concreta. Con l’avvio di questo nuovo sistema stiamo cambiando mentalità e l’emergenza- urgenza”, racconta Misuraca.
“Non è solo tecnologia, ma organizzazione – spiega –. Le centrali non sono più piccole isole isolate: lavoreremo finalmente insieme, in rete. Se una struttura è in difficoltà, un’altra entra in gioco per garantire continuità. È un salto di qualità per soccorsi più rapidi ed equi, soprattutto su strade impervie e in territori fragili come i nostri”.
“Ogni ambulanza è geolocalizzata e collegata alla centrale. Possiamo sapere subito dove si trova, qual è l’ospedale più vicino e quale intervento ha la priorità. Attraverso i tablet registriamo parametri vitali, raccogliamo informazioni cliniche, trasmettiamo la scheda sanitaria elettronica in tempo reale: il pronto soccorso sa già cosa aspettarsi al momento dell’arrivo. Questo significa meno attese, diagnosi anticipate e maggiore efficacia“.
“Il nuovo sistema consente anche una gestione uniforme e standardizzata delle chiamate in tutta la regione, con protocolli comuni e domande mirate che aumentano la precisione e la tempestività del dispatch. E garantisce anche una maggiore sicurezza per gli operatori grazie al panic button, uno strumento semplice ma fondamentale: basta un gesto per attivare le forze dell’ordine. Chi salva vite deve sapere di non essere mai solo. La sicurezza degli operatori è parte integrante della qualità del soccorso”.
“Un altro passo avanti importante riguarda la reportistica – sottolinea –. Le direzioni potranno contare su dati aggiornati in tempo reale, con indicatori puntuali sui tempi di arrivo, la distribuzione dei codici bianchi, gialli, rossi e l’efficienza complessiva degli interventi. È uno strumento essenziale per migliorare il controllo di gestione e, quindi, la qualità complessiva del servizio“.
“Oggi sono profondamente emozionato, insieme alla mia squadra, che ha affrontato questa rivoluzione con coraggio, competenza e tanta voglia di fare la differenza – evidenzia -. Nel 118 diamo sempre tutto, anche quando le condizioni sono difficili. Mettiamo in campo dedizione, senso del dovere e spirito di servizio, senza risparmiarci mai. Solo nel 2024 abbiamo gestito 55.212 interventi con appena 5 medici, 12 infermieri, 49 ambulanze e 1 elicottero. Aver finalmente a disposizione strumenti all’altezza del nostro impegno non è solo una conquista tecnologica, ma è un riconoscimento e un atto di giustizia verso chi ogni giorno è in prima linea per salvare vite”.
“Questo sistema, però, non è un punto d’arrivo… è solo l’inizio. Ora tocca a tutta la rete ospedaliera fare la propria parte, integrandosi con il sistema preospedaliero. Solo così potremo offrire un’assistenza completa, tempestiva e umana, come meritano i cittadini di ogni parte della Sicilia”, conclude.
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