Ad Angelo Sicilia ed ai suoi “Pupi Antimafia” è andato il Premio dell’Associazione Magma, un riconoscimento all’impegno civile e sociale dell’artista palermitano.
Il puparo si è esibito lo scorso 3 e 4 luglio nel cortile della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Enna portando sul palco quattro dei suoi spettacoli: “Le farse di Nofriu e Virticchiu”, “I paladini di Francia”, “Colapesce” e “Don Pino Puglisi”.
Le giornate fanno parte di un ciclo di eventi culturali che, a partire dal 24 giugno, ha coinvolto bambini e adulti in mostre, laboratori creativi e rappresentazioni teatrali voluti e organizzati dall’Associazione Magma di Enna.
Il presidente dell’associazione, Paolo Previti, ha dichiarato dopo la premiazione dell’artista: “Come associazione Magma abbiamo voluto conferire questo premio ad Angelo Sicilia perché si è distinto nel rinnovare un’arte come quella del teatro dei pupi con questi straordinari spettacoli della legalità. L’impegno sociale e civile viene premiato dalla nostra associazione e per la prima edizione del Premio Magma abbiamo scelto proprio lui per questo grande significato e impegno che porta avanti”.
Da oltre 25 anni Angelo Sicilia, autore teatrale, sceneggiatore e regista palermitano porta in giro per l’Italia e all’estero la sua arte attraverso la quale contribuisce alla diffusione della cultura della legalità e dei principi del rispetto e della reciproca tolleranza portando in scena i suoi personaggi vittime di mafia e non solo.
Personaggi come l’attivista Peppino Impastato e i magistrati Falcone e Borsellino, Don Pino Puglisi e il piccolo Giuseppe Di Matteo, il magistrato Francesca Morvillo e il sindacalista Pio La Torre e il missionario laico recentemente scomparso Biagio Conte.
Intervistato dal IlSicilia.it, Angelo Sicilia ha fatto un bilancio del suo ventennale impegno sociale e descritto i prossimi spettacoli dei Pupi Antimafia su cui sta lavorando.
Quali sono le sensazioni dopo questo ulteriore riconoscimento?
“Questo premio è una grande gioia perché avviene dopo poco tempo da un’aggressione che abbiamo subito a Termini Imerese (articolo 11 giugno) dopo anni che non accadevano queste cose. In realtà succedono spesso ma in misura minore. E quindi per noi è veramente un grande piacere ricevere questo premio perché in realtà si dà un riconoscimento alla nostra attività e al coraggio che abbiamo avuto in questi anni di non fermarci, di portare avanti con l’antica arte dei pupi siciliani un repertorio della lotta antimafia, che vuol dire “schierarsi ogni giorno, scegliere da che parte stare”. Ecco noi non abbiamo fatto altro che fare questo, quelle che sono le parole di Don Pino Puglisi in realtà.
E dunque noi siamo molto contenti di questo riconoscimento della prima edizione del premio Magma a Enna proprio perché ci dà coraggio per continuare la nostra attività ancora per il futuro, con rinnovato impegno. Il premio ricevuto questa sera ripaga di tanti anni di duro lavoro svolto nelle piazze, le scuole, nei teatri di tutta Italia”.
Dopo oltre 25 anni dedicati all’antimafia sociale e al teatro “impegnato” per la memoria e la cultura della legalità, quali sono stati i cambiamenti e le evoluzioni?
“L’antimafia sociale, la memoria e la cultura della legalità è stata la nostra scelta di vita. Schierarci dalla parte dell’“antimafia del popolo”, delle strade, delle piazze, delle scuole e della società civile. In questi anni con la nostra attività abbiamo potuto constatare sicuramente alcuni cambiamenti in positivo, soprattutto nella concezione del fenomeno mafioso fuori dalla Sicilia rispetto a ciò che facciamo noi tutti nella nostra terra come “rete dell’impegno” antimafia.
“C’è stato un significativo aumento delle attività all’interno del mondo della scuola, non è vero che c’è stato un calo di tensione, la scuola resta sempre il baluardo più importante per quanto riguarda l’antimafia sociale. Nella società civile invece c’è un momento di stanchezza su certe tematiche, questa è l’unica cosa di cui siamo un po’ preoccupati, di non lasciare la legalità soltanto alle ricorrenze e alle passerelle delle giornate più importanti come il 23 maggio e il 19 luglio. Antimafia sociale è fare attività per la legalità per un mondo migliore in Sicilia e nel meridione d’Italia ogni giorno, cercando di non spegnere mai la fiammella della memoria, perchè un popolo senza memoria non ha veramente futuro”.
Quali sono gli spettacoli che ha portato ad Enna per “Magma” e su quali opere teatrali sta lavorando per il futuro?
“A Enna abbiamo portato quattro spettacoli che sintetizzano il nostro repertorio fin da quando siamo nati più di di venticinque anni fà. C’erano gli spettacoli per i bambini col ciclo farsesco e quello di Colapesce che è fiabesco lo spettacolo tradizionale per eccellenza sulla storia dei paladini di Francia e a concludere lo spettacolo dei pupi antimafia dedicato a padre Pino Puglisi.
Noi adesso siamo impegnati per la realizzazione di altri due spettacoli importanti. Uno è legato alla storia straordinaria di Biagio Conte il missionario palermitano che ha veramente dato la sua vita per i poveri e gli ultimi rivolta alla speranza e alla carità. Su questo stiamo lavorando molto intensamente. Per quanto riguarda i Pupi Antimafia, in senso stretto, stiamo continuando a lavorare sulle storie delle donne impegnate nella lotta alla mafia, alla ‘ndrangheta e alla camorra.
Fra cui quello sulla storia di Lea Garofalo uccisa dalla ‘ndrangheta a Milano nel 2007 e la storia di di Felicia Impastato, questa mamma coraggio che si erge a baluardo di grande coscienza civile contrappone dosi alle “madri di mafia” che invece sono custodi omertose della violenza mafiosa.
Noi stiamo continuando su questo percorso, molto stimolante e bello dell’impegno delle donne nella lotta antimafia. Non è un caso che l’ultimissimo spettacolo dei pupi antimafia lo abbiamo dedicato proprio a Francesca Morvillo, la moglie di Giovanni Falcone e messo in scena proprio al tribunale dei minori di Palermo dove lei lavorava, assieme ai ragazzi detenuti dei nostri corsi al Malaspina, ed è stato veramente un momento emozionante.
Iniziative come queste, per noi della compagnia dei pupi antimafia è un’ulteriore occasione per tenere sempre accesa la memoria, la speranza e soprattutto per ricordare alle nuove generazioni quello che siamo stati noi nel nostro passato recente. Proprio per non ripetere gli stessi errori e soprattutto per costruire un nuovo percorso di liberazione dalla mafia e dalla criminalità organizzata. E ricordiamo nuovamente le parole di don Pino Puglisi che ci indica sempre la strada della legalità, “senza compromessi con nessuno” conclude l’artista.
LE IMMAGINI DEL “PREMIO MAGMA”
“Don Pino Puglisi”
Quella di Pino Puglisi, da qualche mese beatificato dalla chiesa, è la storia di un prete di frontiera che è stato ucciso dalla mafia perché faceva semplicemente il suo mestiere. In Sicilia, infatti, non si ammazzano solo giudici e forze dell’ordine, ma anche i ministri di Dio che hanno il coraggio di alzare la testa, di lottare per donare condizioni migliori a bambini destinati a divenire manovalanza per le associazioni criminali. Angelo Sicilia è riuscito a narrare la semplicità e la forza di “3P”, la sua coraggiosa ribellione, incastonandola abilmente nella difficoltà culturale di un quartiere come Brancaccio che appare in tutta la sua inesorabile decadenza. Se da un lato viene palesata, in tutta la sua forza distruttiva, la cultura omertosa e la violenza, dall’altro la gioia dei bambini riesce a lenire questo crudo realismo. La narrazione fuori campo è affidata al cantastorie che riesce a tessere il filo rosso che unisce la drammaticità e la bellezza di questa storia. Gli spettatori si troveranno ad osservare l’indifferenza dei palermitani dinanzi al corpo martoriato del prete e saranno chiamati a scegliere subito da che parte stare.