GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Ci siamo soffermati alcuni minuti con Giovanni De Santis, protagonista di 5 anni di gestione totale dell’Ente Luglio Musicale Trapanese. Una storia di successo, insieme a poche altre a livello nazionale ed in netta controtendenza nonostante la crisi che ancora attanaglia il mondo teatrale e non solo. Abbiamo voluto parlare di questo history case con il suo principale artefice, che in un excursus appassionato, ci ha raccontato il nuovo corso dello storico teatro d’opera siciliano.
Fino a pochi anni fa, l’Ente Luglio Musicale Trapanese era a rischio liquidazione, ma poi è stato risanato e si è trasformato in un’azienda performante generatrice di opportunità per il territorio. Un quinquennio di lavoro svolto non sempre in condizioni ottimali: rilancio, accessibilità a tutte le fasce del pubblico, con una politica dei prezzi studiata con attenzione per rispondere alle esigenze di tutti, lasciandosi alle spalle una concezione elitaria del teatro, aumento della produzione, incremento esponenziale degli spettatori, consolidamento sul piano progettuale e artistico, di una rete di rapporti con altri teatri di tradizione italiani, con università, accademie, scuole e, non ultimo, con prestigiosi festival e autorità governative di altri Paesi. Queste le azioni principali.
Il Teatro, a 5 anni dall’insediamento di Giovanni De Santis, fa il bilancio dei risultati raggiunti.
«Abbiamo risanato rilanciando e non rassegnandoci mai, anche nei momenti di maggiore difficoltà – dichiara lo stesso De Santis – Abbiamo deciso di rispondere alla crisi gestendo responsabilmente i conti, affrontando le criticità che derivavano dal passato. L’Ente Luglio Musicale Trapanese che risana, rilancia, produce – a dimostrazione che la buona gestione e la cultura producono economia anche in tempi di crisi. Il Teatro, oggi, grazie all’impegno e al senso di responsabilità di quanti vi lavorano e al progetto di risanamento e rilancio attuato, è un teatro che ha ripreso il suo posto in città, tornando ad essere un’istituzione culturale di eccellenza, aperta, viva, vitale e di riferimento, non esclusiva ma inclusiva».