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Le interviste

ERSU compie 20 anni: l’evento all’Ars tra nuove sfide e futuro CLICCA PER IL VIDEO

venerdì 25 Novembre 2022

Gli ERSU siciliani festeggiano 20 anni. Proprio il 25 novembre ricorre l’anniversario della nascita dei 4 enti (Palermo, Catania, Messina ed Enna) per mezzo della Legge regionale istitutiva degli ERSU, assorbendo le funzioni delle allora opere universitarie siciliane(Legge regionale 25 novembre 2002, numero 20).

L’evento si è svolto nella Sala Gialla dell’Ars ed è stata l’occasione per parlare di prospettive e futuro per il diritto allo studio universitario. Rappresentanti del governo nazionale e regionale e del mondo universitario si sono incontrati per presentare gli interventi realizzati, e fare una programmazione sulle prospettive legate all’utilizzo dei fondi nazionali europei. L’obiettivo posto è quello di elaborare anche proposte da portare all’attenzione della governance, coinvolta nella manifestazione.

A presiedere e moderare i lavori Antonella Sciortino, professoressa ordinaria di Diritto Costituzionale all’Università di Palermo e componente del C. di A. ERSU Palermo.

Presenti alla manifestazione tutti e 4 gli enti.

Giuseppe Di Miceli, Presidente Ersu Palermo: “L’obiettivo è quello di vedere il futuro nel medio e nel lungo periodo. Il dialogo tra le istituzioni e tutti gli Ersu regionali lo reputo fondamentale, sono felice e contento della costituzione di una cabina di regia regionale. Secondo me, più che le risorse, il problema è il confronto, l’organizzazione e l’ottimizzazione delle risorse: questi sono gli strumenti che permettono di superare difficoltà e ottimizzare il sistema“.

Salvatore Cannizzaro, Vicepresidente ERSU Catania: “L’ERSU ha un ruolo fondamentale, io ne sono testimone vivente. Ha un ruolo importante perché garantisce a tanti giovani che hanno condizione economica non agiata di avere opportunità di sviluppo e di crescita“.

Salvatore Cantarella, Direttore ERSU Catania: “All’ERSU di Catania, nonostante la carenza di personale abbiamo elaborato ambiziosi progetti per colmare il gap che ci contraddistingue e soddisfare le domande di tutti gli studenti“.

Livio Cardaci, Presidente ERSU Enna: “L’ERSU ha fatto molto e molto ha ancora da fare. Abbiamo raggiunto un primo risultato notevolissimo, cioè quello di raggiungere il 100% delle borse di studio agli idonei. Non è stato facile ma ci siamo riusciti con la collaborazione di tutti“.

Pierangelo Grimaudo, Presidente ERSU Messina: “Questo è stato un punto importante per un confronto. Da una parte per apprezzare quello che è stato fatto e dall’altra per lanciare una nuova prospettiva alle politiche per il diritto allo studio. Noi siamo molto convinti che ci sarà un potenziamento di quello che sono i mezzi finanziari e soprattutto della struttura burocratica“.

Hanno preso parte all’evento anche Giuseppe Laneve, docente di Diritto Costituzionale presso l’Università di Macerata, intervenuto con una relazione sul tema “Il Diritto allo Studio Universitario tra disciplina costituzionale e interventi del legislatore”, Giuseppe Puglisi, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Siciliane (CRUS), da remoto, e Alessio Pontillo, Presidente dell’Associazione Nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario (ANDISU).

Oggi più che mai è importantissimo parlare di diritto allo studio. Le recenti evoluzioni del quadro europeo in virtù della guerra e l’aumento delle utenze e la crisi economica minacciano la coesione sociale. La tutela del diritto allo studio è fondamentale per garantire il nostro sviluppo sociale ed economico a medio e lungo termine. Il governo – prosegue il Presidente di ANDISUha fatto un grande investimento col Pnrr per le borse di studio, tuttavia rischia di essere insufficiente per raggiungere il risultato che gli enti per il diritto allo studio hanno ottenuto, ovvero poter dare la borsa a tutti gli studenti aventi diritto. In alcune regioni italiane le risorse potrebbero non essere sufficienti per questo risultato. La speranza è che ci sia un ulteriore investimento per gli enti di diritto allo studio“.

Tra i volti politici intervenuti ai 20 anni dell’ERSU anche Gaetano Galvagno, Presidente dell’Ars, Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, l’assessore Mimmo Turano e la sottosegretario di Stato Augusta Montaruli.

L’obiettivo deve essere quello di far trovare agli studenti gli stessi servizi che ci sono fuori, bisogna incentivare il diritto allo studio. Da questo punto di vista l’amministrazione comunale è pronta a cogliere spunti e idee per riuscire a sviluppare ulteriormente questo settore che va incentivato e portato ai più alti livelli“. Queste le parole del sindaco di Palermo Roberto Lagalla.
Sono convito che, con un rapporto di leale collaborazione, possiamo colmare alcuni gap con i quali la Sicilia si scontra. Stiamo lavorando su tutto quello che possiamo per fortificare gli Ersu siciliani. Oggi firmerò un decreto che istituirà una cabina di regia tra gli Ersu regionali per coordinare il tutto e costruire un meccanismo in cui poter trovare un punto di equilibrio per attuare una strategia complessiva“. Così l’assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale Mimmo Turano.
A chiudere la manifestazione è stata Augusta Montaruli, Sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Università e della Ricerca. “I dati di questa regione ci proiettano sulla giusta strada e per questo voglio complimentarmi con gli Ersu siciliani. Troppo spesso parliamo di fuga di cervelli. Ogni cervello che fugge, magari con una borsa di studio all’estero, è un fallimento per chi non l’ha erogata qui. Con i fondi stiamo provando ad aumentare il numero e l’entità di borse e gli alloggi, ma non possiamo ragionare più solo con l’ottica del Pnrr, ma pensare anche al dopo Pnrr. Siamo qui per provare a superare le criticità. L’orizzonte non è il Pnrr, ma i prossimi 20 anni. Bisogna far sì che questo investimento non vada disperso. Dobbiamo riuscire a dare ad ogni ragazzo la libertà di mettere al servizio della propria nazione la competenza acquisita. Rinnovo l’impegno del Mur a far in modo che tutto ciò accada. Deve esserci un filo lungo che sostiene i nostri ragazzi dalla scuola al mondo del lavoro“.
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