Il punto di emissione apertosi nel tardo pomeriggio di ieri sull’Etna si trova ad una quota di 1.979 metri. La colata risulta essere scarsamente alimentata. E’ in gran parte in raffreddamento e ha raggiunto una lunghezza massima di circa 170 metri.
Il fronte lavico si attesta ad una quota di circa 1.938 metri ed è in raffreddamento. E’ quanto è stato osservato durante un sopralluogo sul vulcano dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo di Catania. Continua invece invariata l’attività effusiva dalle bocche apertesi il 29 maggio tra quota 2.900 e 2.700, con i fronti lavici attivi che si attestano ad una quota compresa tra i 2.000 e 2.100 metri circa. L’ampiezza media del tremore vulcanico non mostra variazioni significative rispetto a quanto riportato precedentemente e oscilla tra valori medi e medio-alti.
Le sorgenti sono localizzate al cratere di Sud Est ad una quota di circa 2.900 metri sopra il livello del mare. I dati delle reti clinometrica e Gnss continuano a mostrare l’assenza di deformazioni significative nelle ore che hanno preceduto e accompagnato l’apertura e l’attività della nuova fessura eruttiva sino ad ora.