Torna a parlare di politica siciliana a tutto tondo dopo un po’ di tempo e lo fa senza peli sulla lingua: l’ex governatore Rosario Crocetta entra con un giudizio ‘a gamba tesa’ sul governo Musumeci. E ne ha per tutti, dai centristi che fanno accordi con la Lega a Forza Italia che flirta con il partito di Calenda e di Renzi.
“Certo che fra Lombardo, Musumeci che lo vorrebbe imitare, l’irrazionalità di Miccichè e la stupidità di Fava, siamo rovinati”, dice Crocetta. Poi il giudizio che non ti aspetti: il fondatore del Megafono che vive da mesi in Tunisia, scocca una lancia a favore di un altro presidente della Regione: Totò Cuffarò. L’ex sindaco di Gela, per molto tempo paladino dell’antimafia, afferma: “Cuffaro è l’unico fra questi che ha giocato a carte scoperte. E’ il più chiaro, ha svelato il gioco”. Le parole di Crocetta possono sconvolgere, ma in fondo le sue parole possono risuonare come quelle di un nostalgico dei tempi della politica in cui anche lui era protagonista.
Poi ancora un attacco al governo Musumeci, e segnatamente a una forza che lo sostiene: “La Lega fa il capolavoro di avere un assessore che pensa ad Ezra Pound insieme al più grande ‘maneggione’ della politica italiana. E Musumeci che ci sguazza. Che orrore. Sarebbe davvero interessante cosa ne pensa Cuffaro di tutto questo”.
L’ex governatore è balzato alle cronache ultimamente per il suo NO categorico alla commissione Antimafia dell’Ars sullo scioglimento dei comuni. I lavori della commissione sono per il momento concentrati sulla vicenda dello scioglimento del comune di Scicli. Crocetta non parlerà con i presidente della commissione Claudio Fava. L’ex governatore ha declinato l’invito, spiegando di trovarsi in Tunisia. Crocetta non ha dato nemmeno la disponibilità di essere ascoltato in videoconferenza o telefonicamente. La vicenda dello scioglimento per infiltrazioni del Comune di Scicli è emersa nell’ambito dell’indagine della commissione Antimafia sul sistema dei rifiuti. Nel corso delle audizioni sono emersi dei parallelismi nelle vicende di comuni sciolti per infiltrazioni a seguito di inchieste che sarebbero successivamente, secondo la commissione stessa, sfociate nel nulla.