E’ stata effettuata stamattina la terza autopsia sul corpo di Mario Biondo. La salma del 30enne cameraman palermitano, trovato morto il 30 maggio 2013 nel suo appartamento a Madrid è stata esumata su disposizione della Procura generale di Palermo. I magistrati indagano per omicidio premeditato nei confronti di ignoti e per questo hanno ordinato nuovi accertamenti necroscopici per accertare la verità sulla tragica fine di Mario Biondo, mentre è ormai crollata la pista del suicidio.
L’autopsia eseguita alla Medicina legale del Policlinico potrebbe portare a una svolta sui fatti di quel 30 maggio di cinque anni fa, quando Biondo venne trovato senza vita, impiccato alla libreria della casa dove viveva insieme alla moglie Raquel Sánchez Silva. Quella sera la conduttrice e giornalista della tv spagnola “Tele Cinco” si era allontanata da casa per andare a trovare un parente. La donna dichiarò di essere partita in auto già il 29 maggio per Plasençia per accompagnare uno zio, che il giorno dopo si sarebbe sottoposto in ospedale ad un intervento chirurgico. Lo zio di Raquel, però, avrebbe smentito questa versione affermando di aver fatto una visita e non un’operazione, e precisando inoltre di aver incontrato la donna solo la mattina del giorno dopo, il 30.
L’autopsia di questa mattina è il secondo atto concreto disposto dalla Procura, dopo l’incidente probatorio, da quando ha avocato a sé il fascicolo del caso. “Oggi è un altro giorno di grande dolore – dice Santina D’Alessandro, mamma del cameraman – ma dobbiamo essere più forti di prima per rendere giustizia al nostro Mario. È stato ucciso e i colpevoli dovranno pagare per quello che hanno fatto a tutti noi. Hanno strappato un pezzo del nostro cuore”.
La famiglia Biondo ha deciso di nominare un pool di esperti incaricati di effettuare gli esami richiesti sulla salma. Del “pool” fanno parte Mariano Cingolani, medico legale, Maurizio Cusimano, esperto antropometrico, e Federica Umani Ronchi, tossicologa. Secondo le analisi di Cusimano la ricostruzione della Polizia spagnola che sin dall’inizio ha puntato sul suicidio non sarebbe corretta. Cusimano è convinto che si sia trattato di un omicidio. Il medico legale nominato inizialmente dalla procura di Palermo, Paolo Procaccianti, nel 2014 confermò invece la ricostruzione degli investigatori iberici.
Adesso, il corpo Mario Biondo sarà analizzato all’istituto di Medicina legale del Policlinico: saranno effettuati numerosi esami, compresi raggi X e Tac. I periti nominati dalla Procura – Vittorio Fineschi, medico legale, Marcello Chiarotti, tossicologo, Chantal Milani, antropologa, e Aniello Maiese, medico legale – avranno 90 giorni di tempo per consegnare la loro relazione. “Abbiamo piena fiducia nella procura generale di Palermo – aggiunge il papà Pippo Biondo -, ma trattandosi di un esame irripetibile, vogliamo essere certi che tutti gli esami siano svolti con precisione”. La salma di Mario Biondo sarà poi trasferita in una cappella gentilizia nel cimitero di Montelepre.
Secondo gli inquirenti, sarebbero ancora tanti i lati oscuri della vicenda. Dal doppio segno di stretta sul collo del cameraman, che secondo la tesi accolta dai pm del primo grado, si sarebbe suicidato con una pashmina. E poi le contusioni trovate sulla fronte di Biondo: non si concilierebbero con l’assenza di segni di traumi accertata dalla consulenza della Procura. Infine suscita molti dubbi la scena del crimine. Biondo è stato trovato impiccato alla libreria della sua casa. I consulenti della famiglia, che da sempre sostiene la tesi dell’omicidio, ritengono sia impossibile che gli oggetti esposti sulla libreria siano rimasti al loro posto, come si evince dalle foto scattate dopo il ritrovamento. Lo strangolamento provoca spasmi che i tecnici hanno paragonato ai movimenti derivanti da un sisma, quindi sarebbe inspiegabile il fatto che le due piume poggiate su una mensola non siano cadute.
La decisione della Procura generale di avocare l’inchiesta, ha impresso un’importante accelerazione all’inchiesta e ad una vicenda nella quale i famigliari di Mario Biondo si sono opposti con forte determinazione all’archiviazione del fascicolo e sin dal primo momento hanno lottato contro la tesi del suicidio. Tra i tanti misteri c’è anche da ricordare che qualcuno, inoltre, dopo la morte del cameraman palermitano ha effettuato una misteriosa richiesta di cambio della password dell’account Apple del Macbook di Mario Biondo. Chi si nascondeva dietro quell’operazione informatica e cosa cercava nel computer di Biondo?
I familiari di Mario Biondo non hanno dubbi nel ritenere che si sia trattato di un delitto, con relativa messa in scena del suicidio e adesso la terza autopsia potrebbe far luce una volta per tutte sul caso.
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