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Il monitoraggio

Etna, intensa attività stromboliana e due colate dal cratere Voragine

giovedì 4 Luglio 2024

Si è notevolmente intensificata, dalla tarda mattina di oggi, l’attività stromboliana iniziata la notte tra il 13 e il 14 giugno scorsi dal cratere Voragine dell’Etna, che si era lentamente accentuata nei giorni successivi.

E’ quanto emerge dall’analisi delle immagini delle telecamere della rete di sorveglianza fatta da esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania. In base al modello previsionale, la simulazione dell’eventuale dispersione del plume vulcanico indica una direzione Sud-Est. L’attività eruttiva dell’Etna è accompagnata da due flussi lavici, iniziati nei giorni precedenti, prodotti da due bocche poste rispettivamente sul fianco Sud orientale e su quello Nord occidentale del cono di scorie all’interno del cratere. L’andamento dell’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato negli ultimi giorni un continuo incremento che si è ulteriormente accentuato a partire dalle 14:20 circa e, attualmente, i valori si collocano su un livello molto alto. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico è localizzato poco a Est del cratere Voragine a circa 2.800 metri sul livello del mare.

Anche la frequenza di accadimento e l’ampiezza degli eventi infrasonici hanno mostrato un ulteriore incremento rispetto a quanto osservato nei giorni precedenti e risultano localizzati al cratere Voragine. Dall’analisi dei dati delle reti di deformazione del suolo, non si evidenziano variazioni significative alle stazioni Gnss ad alta frequenza e alle stazioni clinometriche.

L’attuale fase eruttiva dell’Etna non impatta, al momento, con l’operatività dell’aeroporto internazionale di Catania.

 

AGGIORNAMENTI

 

Ore 18:40 –  L’Ingv Osservatorio etneo di Catania comunica che dalla rete di telecamere di sorveglianza che l’attività stromboliana al cratere Voragine è evoluta a fontana di lava e produce una colonna che raggiunge l’altezza di circa 4.500 metri sul livello del mare, e si propaga in direzione Sud-Est. E’ stata segnalata la caduta di cenere su diversi abitati dell’area sud orientale etnea e fino a Catania.

L’ampiezza media del tremore, dopo avere raggiunto il valore massimo intorno alle 16:30 ha subito un repentino decremento fino a raggiungere l’intervallo dei valori medi. Intorno alle 17:00 una nuova fase di rapido incremento ha riportato l’ampiezza su valori elevati, dove tuttora permane con valori molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico continua a essere localizzato poco a est del cratere Voragine a un’altezza di circa 2.900 metri sul livello del mare.

Anche gli eventi infrasonici hanno visto un rapido decremento della frequenza di accadimento fino alla loro scomparsa tra 16:45 e le 17:25. Successivamente, si è osservata una ripresa dell’attività caratterizzata da eventi e tremore infrasonico. Questi sono localizzati al cratere Voragine e l’ampiezza degli eventi è alta. L’analisi dei dati delle deformazioni del suolo evidenziano un ‘pattern’ complesso e ancora in rapida evoluzione. La rete Gnss ad alta frequenza non evidenzia al momento deformazioni al di fuori del rumore di fondo.

 

 

 

Ore 18:06 – Una nube di cenere lavica, la cui altezza è stimata in 4,5 chilometri, è emessa dal cratere Voragine dell’Etna, dove è presente un’intesa attività stromboliana. Secondo le stime dell’Ingv di Catania il plume vulcanico si disperde in direzione Sud-est.

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, ha emesso un bollettino di avviso per il volo, un Vona, di colore rosso, in cui stima l’altezza della nube. Al momento, secondo quanto emerge dal sito della Sac sui voli in arrivo e in partenza, l’attività eruttiva del vulcano attivo più alto d’Europa non impatta sull’operatività dell’aeroporto internazionale ‘Vincenzo Bellini’ di Catania.

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