Il secondo diktat di Cateno De Luca, lanciato appena uscito dall’ospedale (QUI), causa nuove reazioni. Il leader di Sud chiama Nord ha alzato l’asticella per le Europee ed ha detto a chiare lettere: “Non voglio neanche un voto meno delle regionali del 2022. Datevi da fare, altrimenti cambia la musica e cambiano gli orchestrali, mi tengo solo il direttore d’orchestra (ndr.Federico Basile)”
NON UN VOTO DI MENO
L’asticella per De Luca sono 60 mila voti a Messina ed altri 90 mila in provincia. Dopo le Europee, voti alla mano, ci sarà un tagliando in giunta Basile e tra i vertici delle partecipate e cadranno numerose teste, almeno stando alle premesse (QUI)
L’AFFONDO PD
A intervenire è il Pd con una nota del coordinamento provinciale: “Le gravi dichiarazioni confermano, ancora una volta, che Messina è sotto la cappa del “sistema De Luca”: in questi giorni ha chiamato alle armi non solo assessori e consiglieri comunali, ma soprattutto i componenti dei cda delle partecipate. Il De Luca che in tutti questi anni si scagliava contro i cattivi costumi politici messinesi, che si contrapponeva alla “vecchia banda Bassotti”, ai modi di fare che lo stesso definiva “politico-mafiosi”, il De Luca che sosteneva che prima del suo avvento le società partecipate erano sempre state utilizzate come un bancomat della politica, oggi smaschera davanti all’intera opinione pubblica il sistema …”De Luca”: un sistema che, come lui stesso dice, “vive di consenso”; un consenso che va cercato, ed evidentemente alimentato, in tutti i modi possibili”
Lo stesso De Luca nel corso della conferenza stampa ha chiarito che non si diventa improvvisamente tecnici per il solo fatto di essere stati nominati e che tutti “si devono sporcare le mani con il consenso”, ovvero andare in cerca di voti e non adagiarsi. Il Pd peraltro ricorda come di recente i vertici delle società partecipate si sono raddoppiati le indennità, in barba al fatto che le partecipate, come De Luca diceva “sono un bancomat” e dopo aver annunciato di volerle dimezzare ne ha aggiunte di nuove.
“De Luca smentisce il suo stesso sistema- conclude il Pd– e in più fa n ricatto bello e buono che pare, tuttavia, non scalfire minimamente i diretti interessati che anzi rilanciano, forse per paura di perdere l’incarico, con diverse dichiarazioni di fedeltà. L’auspicio, quindi, è che monti forte l’indignazione tra gli elettori e che, a partire da queste elezioni europee, arrivi un forte segnale dalle urne contro questo modo spregiudicato di intendere la politica”