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La strategia dei "due forni"

Europee, De Luca avverte Calenda e intanto “bussa” alla porta di Pd e M5S

giovedì 28 Dicembre 2023
Cateno De Luca

Tutto in 30 giorni. Cateno De Luca annuncia il mese cruciale del bivio politico di Sud chiama Nord in vista delle elezioni Europee e all’orizzonte ecco la strategia dei “due forni”. Le somme si tireranno entro il 31 gennaio, il tempo corre e la via si fa sempre più stretta.

La priorità del parlamentare di Fiumedinisi rimane quella di un tentativo di accordo con Carlo Calenda e Azione ma ora c’è anche un “piano b”. Il sindaco di Taormina ha bussato alla porta del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle. Il patto con Calenda fatica a decollare e al momento non sono poche le possibilità che l’incontro romano delle scorse settimane non sortisca gli effetti sperati, De Luca probabilmente ha colto il serio rischio di ritrovarsi con un “due di picche” dal segretario di Azione e ha deciso di passare alla contromossa. Prende quota l’assalto ad una posizione nei partiti del centrosinistra per non farsi cogliere impreparati o peggio ancora trovarsi fuori dai giochi all’atto in cui arriverà la risposta definitiva di Calenda.

“Ci si arriva all’obiettivo ma bisogna restare calmi, sapersi adattarsi alla situazione e alle contromosse. Non dobbiamo rimanere ostaggi o diventare vittime dello schematismo. Anche la sconfitta delle Regionali, in fondo non è stata una sconfitta ed anzi ha creato le condizioni per riproporci ancora più forti e ci ha fatto posizionare in una posizione strategica che ci consentirà di centrare gli obiettivi politici per il nostro territorio e di sviluppare il progetto in ambito nazionale e in questa partita per le Europee”, fa sapere De Luca, che predica calma e prova ad allentare la tensione del momento politico non semplice. De Luca ha rivolto segnali di fiducia  ai suoi elettori e fedelissimi, che si chiedono e a lui rivolgono con sempre maggiore la domanda su quale sarà la strada da percorrere nella corsa per Bruxelles.

De Luca mette alle strette Calenda, recapita un messaggio al vetriolo al potenziale alleato e svela come si è mosso aspettando novità dai Parioli: “Agli amici del Pd e del M5S abbiamo chiesto di verificare se c’è la possibilità di essere ospitati al loro interno per le Europee. Con Calenda ci siamo dati un termine e cioè che se entro il 31 gennaio ci sono le condizioni, si ufficializza tutto ed anche come sarà il brand politico, sennò amici come prima. Chi ci vorrà ospitare ce lo faccia sapere. Con Calenda il progetto è politico, quindi o c’è un simbolo che valorizzi il nostro brand o non se ne fa nulla. Se questa pre-condizione cade, con tutto il rispetto per Calenda, beh a quel punto, se dobbiamo donare il nostro sangue, lo decidiamo noi a chi donarlo”.

Il leader di Sud chiama Nord marca il terreno attorno a Calenda, che tarda a rompere gli indugi e a far sapere se intende correre alle Europee con o senza l’apporto di Sud chiama Nord, e allora spunta la trama di un possibile accordo che De Luca vorrebbe trovare con il Pd o il M5S nel quadro dei ragionamenti avviati tra le attuali opposizioni a Palermo. La geografia politica tracciata da De Luca sull’asse Palermo-Roma è quella di un fronte alternativo al centrodestra e la partita è tanto ambiziosa quanto complessa. De Luca mira a convincere i democratici e i grillini a puntare sulla sua figura come candidato nel 2027 alla presidenza della Regione: “A meno che gli amici del Pd e del M5S non vogliano rimanere ancora all’opposizione…”. 

“Vedremo come si svilupperà il discorso per l’eventualità di trovare ospitalità nella lista del Pd o del M5S. Siamo pronti a prendere una decisione guardando alla costruzione di un percorso che in Sicilia riguarda le prossime elezioni regionali e la futura presidenza della Regione e in Italia la costruzione di una lista autonomista e civica per le prossime elezioni Politiche, da realizzare a quel punto nel centrosinistra e senza Calenda”, aggiunge De Luca. 

Lo scenario rimane fluido e imprevedibile ma questo vale anche e soprattutto per il Pd e per il MS5 e bisognerà anche vedere se gli accordi di oggi rimarranno poi tali nei prossimi mesi, tenendo conto della “guerriglia” che l’altro De Luca, Vincenzo, prepara attorno alla segreteria politica di Elly Schlein. Il governatore della Campania lavora un giorno sì e l’altro pure al ribaltone al vertice del Pd, e resta da capire soltanto il momento in cui tenterà di disarcionarla dal Nazareno. Cateno De Luca aveva lanciato segnali al suo omologo e ha provato in più di una occasione ad avvicinarlo (“Pensate insieme cosa potremmo fare..!”), e i due sembrerebbero geneticamente portati per un duo politico esplosivo ma, ad oggi, il politico di Ruvo del Monte non ha ricambiato gli approcci di Scateno e si è concentrato soltanto sulle manovre preparatorie per defenestrare l’attuale esecutivo dei democratici. La stessa segreteria dei dem, tuttavia, con cui Cateno De Luca cerca un’intesa per le Europee.

In casa Cinque Stelle è scoppiato il feeling di fine anno a Palermo tra la base siciliana del movimento e De Luca, e di recente una delegazione guidata da Nuccio Di Paola è anche andata a Taormina a trovare il sindaco, ormai ex nemico e ora nuovo interlocutore politico contro il centrodestra. A Roma la leadership di Giuseppe Conte potrebbe dare la sponda e la benedizione per un patto con De Luca, ma anche qui sarà interessante vedere come si svilupperà la discussione.

I due forni di De Luca approdano a grandi passi al crocevia di gennaio, il mese della verità. Nel frattempo sarà Calenda a decidere la prospettiva con un sì o un no, se dare vita ad un duo scoppiettante con “Scateno” o se chiamarsi fuori e spianargli la strada all’abbraccio altrettanto pirotecnico con il centrosinistra.

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