“I Comuni possono compartecipare al contrasto all’evasione fiscale e venire premiati. È così dal 2010. Dodici anni dopo, stando ai dati 2022 elaborati dalla Uil, soltanto 14 Comuni in Sicilia si sono attivati recuperando 7 mila 181 euro sugli oltre 3 milioni del totale nazionale. Sono numeri impietosi, specie in considerazione delle cifre-record di evasione che da sempre caratterizzano la nostra regione e il nostro Paese”. Lo afferma la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti, commentando il report nazionale sulla “Compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale e contributiva” che è stato diffuso in queste ore dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil guidato dalla segretaria confederale Ivana Veronese.
Aggiunge ancora Luisella Lionti: “Lo studio della nostra organizzazione, il Sindacato delle Persone, relega nelle ultime file tra le grandi regioni ma rileva anche un arretramento progressivo su scala nazionale del contributo offerto dai Comuni d’Italia tra il 2014 e lo scorso anno a questa che noi riteniamo una doverosa battaglia di civiltà e giustizia. A nostro avviso, ciò è dovuto anche all’impoverimento di mezzi e soprattutto di risorse umane negli enti. Con chi dobbiamo prendercela se i dipendenti pubblici sono sempre di meno, se i buchi negli organici sono voragini e non bastano a colmarli l’impegno e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori nella Pubblica amministrazione locale?”.
“Per questo – aggiunge la segretaria generale della Uil Sicilia – vogliamo ribadire come sia ormai indifferibile realizzare un significativo piano di assunzioni negli enti locali, a partire dalle stabilizzazioni dei precari. E vogliamo rilanciare proprio dalla nostra regione l’appello di Ivana Veronese e di tutto il Sindacato delle Persone, guidato da Pierpaolo Bombardieri, affinché i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza siano usati anche per compiere un balzo nella digitalizzazione degli uffici comunali e assicurare un serio supporto di formazione e aggiornamento al personale”. Lionti conclude: “Condividiamo, poi, la richiesta della Uil nazionale per la prossima legge di Bilancio perché sia ripristinato il 100 per cento di premi ai Comuni, ora al 50 per cento su quanto recuperato. C’è bisogno che i Comuni esercitino il dovere-potere di contribuire alla lotta contro l’evasione perché cresce la necessità di più servizi ai cittadini e minore pressione fiscale a livello locale”.
Il rapporto, elaborato dall’organizzazione sindacale su dati del Ministero dell’Interno, contiene una “top ten” degli enti locali in Italia per contributo alla lotta all’evasione che va dagli 863 mila euro recuperati a Genova ai 45 mila di Guastalla in provincia di Reggio Emilia. Nessun Comune siciliano tra le prime dieci. Non va meglio prendendo in considerazione le sole Città Metropolitane: a Messina è stato riconosciuto un premio di 2 mila euro e a Palermo – come Napoli – circa mille, mentre Catania non ha recuperato nulla. Alla pari di Reggio Calabria e Calabria, se questo può consolare. Le altre province della nostra Isola: Agrigento 302 euro, Ragusa 318, Siracusa 171, mentre Caltanissetta, Enna e Trapani (oltre Catania) sono a zero.