Nessun “nulla osta” alla stabilizzazione degli ex Pip. La volontà politica siciliana e romana si è espressa a favore dei precari che da vent’anni prestano attività lavorativa nella pubblica amministrazione, distribuiti in particolare negli assessorati e negli ospedali. Attivata la fuoriuscita dal bacino “Ex Pip Emergenza Palermo“, la possibilità di ottenere la contrattualizzazione è concreta.
Ma allora perché manifestare sotto l’Assessorato alla Famiglia? I 2500 lavoratori non hanno ancora firmato i contratti e sono in attesa di ricollocazione. Il motivo sarebbe puramente burocratico. La norma approvata dall’Ars, che prevede il transito dei precari nelle società partecipate della Regione Siciliana non è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri. Un fatto che dovrebbe accelerare il percorso della stabilizzazione.
“C’è una norma alla quale ancora non viene dato seguito. Una cosa che accade spesso nel rapporto tra il parlamento, il governo e la burocrazia – spiega Vincenzo Figuccia, deputato della Lega a Sala d’Ertole –
E’ vero, Roma non ha impugnato e questo dà disco verde. Ritengo che si tratta di un problema tecnico. La norma ha a che vedere con le società partecipate della Regione e il grosso del blocco dovrebbe arrivare dalla disponibilità data dalla Sas- una delle principali società partecipate – che viene coinvolta nelle procedure tecniche. la stessa dovrebbe prevedere l’ingresso di circa 2003 precari. Sono stati stanziati circa 26 milioni di euro sufficienti per avviare la macchina e contrattualizzare. Dopo vent’anni di battaglia chiaramente non credono più a niente e non sono più disposti ad aspettare”.
L’attesa riguarda anche le graduatorie. Le prime assunzioni interesseranno 1166 ex Pip a fronte di 2500 persone, vuol dire che la stabilizzazione non avverrà per tutti, almeno non immediatamente e comunque in via preferenziale. In base alla legge Stancanelli, saranno adotti dei parametri per far scorrere la graduatoria e decidere chi deve essere assunto per primo: il carico familiare e il reddito personale. A parità di questi criteri guida avrà priorità chi lavora già in assessorato.
Di fronte ad una legge non impugnata che mette fine all’emergenza Palermo e prevedendo l’assunzione delle prime 1166 unità da parte della Società dei servizi ausiliari “La Regione si assume delle responsabilità. Se la norma c’è perché continuare trattarli come dei sussidiati?”, ha aggiunto Figuccia. Il parlamentare leghista ricorda che qualche anno fa gli ex Pip di Palermo avviarono un’azione legale, sostenuta dallo stesso Figuccia- che ha avuto un epilogo positivo. Le pronunce del Tribunale hanno riconosciuto lo stato di illegittimità delle condizioni lavorative della categoria, condannando l’amministrazione pubblica ad erogare le somme e stiamo parlando di circa 70 mila euro a Pip.
Nel frattempo, lavoratori e sindacati hanno chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico coinvolgendo gli Assessorati al Lavoro e al Bilancio. L’immobilismo della Regione “Non fa che incrementare le spettanze dei Pip, se moltiplichiamo 70 mila euro per 2500 Pip. Il parlamento e i tribunali si sono espressi”.