La Regione Siciliana vuole scongiurare lo stop al progetto del raddoppio ferroviario Messina-Catania. La necessità ravvisata a Palermo è quella di arginare i malumori del Comune di Giardini, che ha avviato la procedura finalizzata a presentare un ricorso al Tar del Lazio per bloccare l’ordinanza di approvazione definitiva dell’opera ai fini della conferenza dei servizi (poi avviata il 29 novembre scorso a Roma). In quest’ottica, dopo aver appreso dell’incarico conferito ad un legale dal sindaco di Giardini, Nello Lo Turco, l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha contattato il primo cittadino della seconda stazione turistica siciliana chiedendo un incontro in tempi stretti per chiarire la vicenda. Falcone e Lo Turco si vedranno quindi lunedì a Messina, a Palazzo dei Leoni, nella sede della Città Metropolitana, dove è già in agenda anche una riunione sui problemi della A18.
Il Governo regionale vuole, in sostanza, evitare che si accenda una disputa che potrebbe bloccare la maxi-opera finalizzata a ridare slancio alla rete ferroviaria siciliana e ad ammodernare una tratta che praticamente è rimasta la stessa su binario unico da oltre un secolo a questa parte. L’assessore Falcone vuole capire se ci sono i margini per trovare un punto di incontro tra il Comune di Giardini e Rfi. Le parti, tra l’altro, si erano incontrate nei giorni scorsi per discutere le criticità poste sul tavolo dall’Amministrazione naxiota ma il faccia a faccia non è servito, evidentemente, ad evitare che vada avanti l’azione legale ora avviata dal Comune di Giardini.
Il ricorso al Tar potrebbe portare ad uno stop dell’iter per il raddoppio ferroviario e la Regione non vuole che si arrivi a questa eventualità. Giardini, a sua volta, contesta che la conferenza dei servizi abbia visto sin qui la propria città soltanto nel ruolo di comune “uditore” ed ha chiesto l’ammissione alle procedure decisionali sull’opera, e contesta anche la previsione della nuova stazione a Taormina con il solo nome della Città di Taormina (stazione Taormina-Madonnina), ritenendo che il problema non possa essere superato dal fatto che l’altra stazione, a Trappitello (in zona Fiascara, in territorio taorminese), si dovrebbe chiamare “Alcantara-Giardini Naxos”.