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Raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo: forti perplessità della Soprintendenza

mercoledì 2 Gennaio 2019
giampilieri-fiumefreddo
Rendering del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo

“Per poter esprimere motivato assenso nel merito del progetto, fermo restando la risoluzione della condizione riguardante la modalità di applicazione della norma paesaggistica, la Soprintendenza ritiene che il progetto debba essere adeguato e implementato“. Così il soprintendente ai Beni culturali ed Ambientali di Messina, Orazio Micali e la dirigente responsabile della Unità Operativa 4,  Maria Mercurio, prendono posizione sul progetto del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo ed il parere delle Belle Arti pone, dunque, una serie di perplessità sul maxi-progetto previsto da Rfi. La Soprintendenza vuole, intanto, “una renderizzazione di tutto il territorio interessato”.

“Si ritiene necessario – si legge nell’articolato parereintegrare il progetto con ulteriore documentazione relativa a tutti i manufatti esistenti lungo il nuovo tracciato e destinati alla demolizione, al fine di consentire a quest’ufficio l’avvio della procedura per la verifica dell’interesse culturale. Il tutto dovrà contenere: atti fotografici di ogni fabbricato (almeno da due punti di vista)”.

Viene posta l’attenzione sui cantieri ed “i relativi interventi che prevedono lo smaltimento dei materiali da scavo in esubero”, che “dovranno essere sottoposti alla valutazione di impatto ambientale” e si rimarca che: “Non sono state rilevate adeguate opere di compensazione da introdurre nella fase di lavorazione nelle aree di cantiere, né risulta documentato il necessario intervento di recupero delle medesime aree e della prevista viabilità di servizio, a chiusura dei lavori”.

“Dalla documentazione progettuale si rileva la redazione di un piano di utilizzo dei materiali di scavo nell’ambito del progetto ambientale della cantierizzazione. Nel suddetto piano è stato incluso lo studio delle modalità di gestione dei materiali di risulta, che prevede: – il riutilizzo di parte dei materiali da scavo all’interno delle aree di cantiere, previa collocazione temporanea presso i siti di deposito; – trasporto di materiali da scavo in esubero presso siti estrattivi dismessi da recuperare o in siti di ripascimento dei litorali. Tuttavia non è stato riscontrato alcun documento che illustri le modalità relative ai materiali da ricollocare presso i siti individuati, che coincidono con alcune cave dislocate nella provincia, né risulta graficizzata la trasformazione paesaggistica finale che questo tipo di intervento comporta nei confronti degli stessi siti”.

“Pur apprezzando il fatto che il nuovo tracciato sia progettato in galleria – si legge nel parere -, si ritiene necessario intervenire con il recupero dei valori paesaggistici deturpati dalla linea storica, come ad esempio i territori acclivi, i muraglioni che si sviluppano parallelamente e in prossimità della costa nonché gli ambiti urbani attraversati, che potenzialmente possono diventare luoghi alienanti dai centri abitati. Inoltre si reputa necessario conoscere le modalità con le quali si intende effettuare l’integrale bonifica dei terreni attraversati dalla linea storica; il recupero e la restituzione della qualità urbana della linea e degli immobili negli ambiti urbani, con particolare riferimento alle stazioni, per le quali potrà provvedersi il mantenimento laddove se ne garantisca l’uso pubblico diretto o indiretto”.

Per i tratti in galleria occorre “scongiurare usi impropri quali discariche incontrollate dovute a mancanza di vigilanza” e che “le stesse siano messe in sicurezza impedendone l’accesso con adeguate opere, la cui realizzazione dovrà essere oggetto di valutazione ai fini paesaggistici”.

Architetto Orazio Micali

Il progetto in argomento prevede la realizzazione di una nuova linea a doppio binario – come richiamato dalla Soprintendenza -, totalmente in variante alla linea attualmente in esercizio, per uno sviluppo di circa 42 Km, compresa tra le stazioni di Giampilieri e Fiumefreddo. Il progetto è suddiviso in due lotti funzionali dei quali il primo (Fiumefreddo-Taormina) ricade parzialmente in provincia di Messina mentre il secondo (Taormina-Giampilieri) ricade totalmente nel predetto territorio provinciale. Lo sviluppo della linea, sia in galleria sia all’aperto, attraversa il territorio dei Comuni di Messina, Scaletta Zanclea, Itala, Alì Terme, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Pagliara, Furci Siculo, Santa Teresa di Riva, Savoca, S. Alessio Siculo, Forza D’Agrò, Letojanni, Gallodoro, Taormina, Castelmola.

Sul viadotto-ponte sull’Alcantara, infine, si richiede “che il nuovo manufatto abbia aspetto estetico e formale ben diverso dal manufatto quasi standard che fa parte del progetto in esame”.  “È sufficiente considerare – per la Soprintendenza- che l’opera in progetto si relaziona con il cono dell’Etna, vulcano più importante del vecchio continente e luogo del mito (nella mitologia greca Etna è una dea, considerata figlia di Urano e Gea); con la dorsale collinare con al centro l’abitato di Taormina e sviluppo che va dal Capo a mare a Castelmola; con il complesso architettonico del castello arabo-normanno di Calatabiano. Inoltre ci troviamo in prossimità geografica delle Gole dell’Alcantara, formate da colate laviche che risalgono a circa 8.000 anni fa, a cui si aggiunge il Parco Botanico e Geologico, fondato oltre 50 anni fa ed esteso su circa 100 ettari, che ricade all’interno del Parco Regionale Fluviale dell’Alcantara (istituito nel 2011). Un contesto di particolare interesse storico-paesaggistico-ambientale che compone un quadro di riferimento con il quale deve confrontarsi il progetto architettonico e ingegneristico di attraversamento dell’alveo del fiume Alcantara”. 

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