Mai abbandonare la nave. Nonostante la pazienza dei tifosi sia stata messa a dura prova dalle discutibili uscite degli ultimi turni, 19.492 supporter rosanero hanno risposto presente affollando il Barbera. E’ proprio la tenacia dei sostenitori rosanero l’unica nota positiva in questa fredda serata di dicembre. Corini avrà pure smentito le voci di crisi nello spogliatoio e caricato i suoi ragazzi in vista dello scontro diretto con il Catanzaro ma la squadra sembra affetta da un morbo incurabile.
Sono riaffiorati la grinta e il forcing finale ma per il resto c’è poco da commentare nell’1-2 rifilato dai calabresi. Nella giornata in cui, a parte i subentrati Henderson, Valente e Stulac, a raggiungere la sufficienza sono soltanto Segre, Lucioni e Pigliacelli, senza considerare un non classificabile Brunori, il Palermo ha perso l’aggancio anche con il quinto posto, obiettivo stagionale dichiarato. La squadra di Vivarini ha ingranato la marcia, acceso la freccia ed effettuato il sorpasso in classifica staccando i siciliani.
La prima tegola arriva ancor prima di scendere in campo. L’assenza dell’ultimo minuto di Coulibaly, a causa della febbre, ha costretto il tecnico a correre ai ripari, rivoluzionando l’undici di partenza. Difesa a tre con Mateju, Lucioni e Marconi e linea di centrocampo a quattro composta da Gomes e Segre con l’appoggio sugli esterni di Lund, a sinistra, e Buttaro, a destra. Terzetto offensivo confermato in blocco ma rimodulato, con Di Mariano alle spalle di Mancuso e Brunori. Salta subito all’occhio, dunque, la scelta di un importante copertura sulle fasce, per cercare limitare quanto più possibile le insidiose incursioni dei calabresi. Una scelta che non ha ottenuto gli effetti sperati visti i buchi e le voragini a favore dei giallorossi.
Il Palermo parte subito in pressing alto ma la compattezza e la disposizione ordinata in campo del Catanzaro hanno il sopravvento. Le occasioni migliori sono proprio per gli ospiti che al quarto d’ora sfiorano il vantaggio con Katseris. Gli errori a sinistra di Marconi e Lund spingono il greco faccia a faccia con Pigliacelli ma il destro non riesce a sfondare il muro dell’estremo difensore.
L’intensità si abbassa con i minuti. Il primo tiro in porta rosanero arriva al 35esimo. Di Mariano taglia in area per Mancuso ma il destro al volo è troppo sporco per sorprendere Fulignati. Quello che traspare è la troppa confusione sia in attacco sia in difesa, come dimostra il gol dello 0-1. La fluidità della formazione di Vivarini nel possesso palla viene premiata al ridosso del 45esimo con la rete di Iemmello. Dopo la galoppata sulla destra di Vandeputte, Veroli scarica in area per il compagno che anticipa Marconi e buca la rete.
Al rientro dall’intervallo Corini sostituisce un Di Mariano non brillante e per nulla a suo agio da trequartista per Henderson. Al 49esimo il Palermo si fa cogliere impreparato e in contropiede subisce il raddoppio con Biasci, inseguito dal solo Gomes: 0-2. Il mister di Bagnolo Mella sfodera il triplo cambio: fuori Marconi, Mancuso e Lund, dentro Valente, Di Francesco e Aurelio. Ma il Catanzaro sfiora il tris con uno scatenatissimo Vandeputte che centra prima il palo e poi offre due ghiotte occasioni a Biasci e Iemmello.
La reazione dei rosanero avviene al 70esimo con il gran destro di Henderson ma Fulignati è bravo a togliere da sotto la traversa. L’ingresso di Stulac cambia il volto del match e appena cinque minuti dopo spinge di testa il pallone in rete, sfruttando il cross al bacio di Valente. Lo sloveno è ancora protagonista con il suggerimento per la gran botta al volo di Segre. L’ultimo tentativo è la punizione battuta dal numero 30 rosanero.
Al triplice fischio dell’arbitro la delusione regna e la squadra, accompagnata da Corini e Rinaudo, raccoglie così a testa bassa l’amarezza del pubblico sotto una curva nord infuocata.