Due rapine a mano armata nell’arco di un mese compiute allo stesso supermercato di Favara. E’ l’accusa contestata a 41enne che è stato arrestato da carabinieri della locale tenenza e della compagnia di Agrigento. Nei suoi confronti è stato eseguita un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Francesco Provenzano, su richiesta della Procura, che dispone gli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico.
Le rapine sono state commesse l’otto maggio e il 10 giugno dello scorso anno. L’e indagini dei carabinieri, coordinati dal maggiore Marco La Rovere, comandante della compagnia di Agrigento, si sono avvalse anche delle immagini di telecamere di videosorveglianza del supermercato e della zona. Il giudice Provenzano nell’ordinanza sottolinea che “le indagini messe in campo dai militari dell’Arma abbiano fatto da deterrente a che l’indagato si astenesse nell’immediato dal commettere altri reati della stessa specie, cui lo stesso – aggiunge il Gip – rimane proclive“.
Utilizzava mezzi diversi, rispetto a quelli con i quali si allontanava da casa, per raggiungere il supermercato da rapinare e si cambiava i vestiti per strada. Modus operandi macchiavellico quello del 41enne di Favara (Ag), Antonio Palumbo, che è stato comunque scoperto – quale autore di due rapine messe a segno nell’arco di un mese, nel 2020, – e arrestato dai carabinieri.
“Abbiamo ritrovato nascosto in un cassone il camicione azzurro utilizzato per le rapine, camicia che è stata mandata al Ris di Messina che ha analizzato il materiale biologico, comparandolo con quello del sospettato e ha riscontrato che il profilo genetico era lo stesso – hanno spiegato, durante la conferenza stampa svoltasi al comando provinciale di Agrigento, il maggiore Marco La Rovere e il tenente Fabio Armetta –. Di fatto, il sospettato si cambiava per strada e andava a fare la rapina e poi faceva la stessa cosa prima di rientrare in casa”. L’indagato – stando a quanto è emerso dall’attività investigativa – utilizzava i proventi delle rapine per andare, e lo faceva praticamente subito, a comprare stupefacente. “Avevamo installato delle telecamere nell’ambito di un’attività investigativa in materia di stupefacenti e spaccio – ha spiegato il maggiore La Rovere – E abbiamo appurato che l’autore della rapina al supermercato si è subito recato da un pusher per acquistare droga“.