Fabrizio Ferrandelli è arrivato puntuale negli uffici della Procura di Palermo. Erano passate da poco dopo le 9.30. Ed è andato via alle 13 circa. Il sorriso, un po’ tirato, dei saluti è uguale a quello con cui si congeda dai giornalisti che affollano i palazzo di giustizia.
Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Palermo accusato di voto di scambio, ha appena cominciato la sua battaglia giudiziaria. Ha preferito parlare solo con i pm. I cronisti sono stati rinviati a una “conferenza stampa” che si terrà “nei prossimi giorni”. Ferrandelli ha detto che andrà avanti con la campagna elettorale, eppure proprio il rinvio dell’incontro con i giornalisti è visto come un segnale di debolezza. Forse qualcosa si è incrinato nelle certezze dell’ex deputato del Pd. I pm Caterina Malagoli e Sergio Demontis hanno interrogato il candidato su un pugno di voti che sarebbero stati “comprati” a Borgo Vecchio durante le comunali del 2012.
Nel corso dell’interrogatorio sarebbe spuntato anche l’episodio di un concerto organizzato in piazza al Borgo Vecchio del cantante Gianni Vezzosi. Era l’aprile del 2012. Sopra la testa dei cantanti erano stati appesi i manifesti elettorali del candidato sindaco.
Per i Pm esisterebbe quindi un accordo che potrebbe essere proseguito anche per le elezioni regionali che si svolsero a ottobre dello stesso anno. Un pacchetto di preferenze al prezzo di 4-5 mila euro, secondo il pentito Giuseppe Tantillo, dalle cui dichiarazioni ha preso le mosse l’indagine. Fabrizio Ferrandelli ha smentito il racconto del pentito che sostiene di avere incontrato il candidato a sindaco durante la campagna elettorale del 2012. L’ex deputato ha riferito ai magistrati di aver svolto solo incontri pubblici nel quartiere. A questi incontri avrebbe partecipato molta gente. Tantillo, arrestato nel 2015, a quei tempi era solo il proprietario del chiosco di bibite, frutta e verdura nella piazza del Borgo.
Per Ferrandelli, in un giorno triste come questo, arriva il possibile appoggio elettorale – ormai insperato – del centro destra. Un endorsment ormai inatteso: “A chiarimento di quanto sta emergendo in queste ore dalla stampa, dopo il ritiro di Francesco Greco (al quale rinnovo la mia incondizionata stima) – dice il commissario di Forza Italia Gianfranco Micciché – avendo già da tempo valutato l’ipotesi di un ampliamento della coalizione dei moderati, sono disposto a prendere in considerazione l’appoggio alla candidatura di Fabrizio Ferrandelli, ovviamente non prima di aver sentito le sue dichiarazioni sulla vicenda e sempre che non emergano fatti di rilevanza penale, tali da superare il nostro fermo e convinto garantismo”.
Ma non tutta la coalizione di centro destra è pronta a seguire i passi di Miccichè. Per Alessandro Pagano (Noi con Salvini), “con il ritiro di Greco si aprono nuovi scenari, noi sosterremo solo candidati che rispecchiano i nostri ideali e Ferrandelli non ha questo profilo”. “Miccichè è libero di fare quel che vuole – continua Pagano – ma rappresenta solo se stesso, con questa scelta si assume la responsabilità di far saltare gli equilibri della coalizione“.