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Protesta all’ex stazione di Segesta per la mobilitazione a difesa delle aspettative del Trapanese.
“Tutta la rappresentanza pubblica e cittadina è qui oggi per mostrare la propria amarezza per il mancato ripristino di questi 47 Km di tratta ferroviaria, che collega Trapani e Palermo, la quale venne chiusa per problemi di smottamenti nel febbraio del 2013“. Lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone.
“Nel 2017 arriva il primo finanziamento di 144 milioni di euro.- spiega -. Nel 2018, con il governo Musumeci abbiamo realizzato la progettazione e l’abbiamo inviata al consiglio superiore dei lavori pubblici. Nel 2019, la documentazione è arrivata al Ministero dell’Ambiente, il quale doveva solo dare un parere di non assoggettabilità di impatto ambientale”.
“Si tratta di sapere se è possibile il ripristino o meno del tratto – evidenzia –. In un anno, non siamo riusciti ancora a sapere niente su questo parere che ci impedisce di concludere la conferenza di servizi e di mandare in gara quest’opera“.
“Siamo qui a rappresentare un problema che è di tutto il territorio. Oggi ci serve che il Ministero dia il suo parere. Qui stiamo dimenticando le aspettative di un territorio perchè questa opera fa parte di un progetto più grande – conclude Falcone -. Vi sembra giusto che per quasi 8 anni la tratta rimanga ancora abbandonata? Al ministro Costa lanciamo un nuovo appello: si sblocchi entro pochi giorni l’atteso parere di non assoggettabilità. Superato questo ostacolo, potremmo mandare in gara l’opera già a gennaio e riaprire la ferrovia via Milo riammodernata nel 2023“.
Chi ha partecipato?
Alla manifestazione indetta dal Governo Musumeci per il ripristino della tratta ferroviaria Trapani-Palermo via Milo erano presenti anche l’assessore regionale Mimmo Turano, i deputati Ars Stefano Pellegrino, Eleonora Lo Curto, Sergio Tancredi e Valentina Palmeri, i sindaci di Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Balestrate, Castellammare del Golfo, Custonaci, Gibellina, Trapani, Paceco, Petrosino, Valderice, Vita, i vertici delle principali sigle sindacali, i rappresentanti delle associazioni di categoria e cittadini.