«Prendiamo atto del buon lavoro che sta facendo il governo regionale in materia di infrastrutture viarie e ferroviarie, ma non condividiamo la presa di posizione sul fare causa per danni solamente all’ANAS Spa. Riteniamo che il governo regionale dovrebbe valutare se fare causa anche a RETE FERROVIARIA ITALIANA Spa per tutte quelle opere previste nei vari Contratti di Programma dal 1997 ad oggi».
Questo il duro affondo di Giosuè Malaponti, presidente del “Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer”, dopo la “dichiarazione di guerra” di Musumeci all’Anas.
«Premesso che in Sicilia non sono crollati solo i ponti e i viadotti di strade ed autostrade ma anche i ponti ferroviari – dice Malaponti – non sono stati da meno. L’8 maggio 2011 crollavano due arcate del viadotto ferroviario ferroviario in territorio di Niscemi, contrada Angeli, della linea ferroviaria Caltagirone-Gela. Il 23 febbraio 2013 veniva chiusa l’Alcamo-Trapani Via Milo per smottamenti lungo tutto il sedime ferroviario e a distanza di 10 anni circa sono stati abbandonati al loro destino.
Ritorna in auge poi – ha aggiunto Malaponti – l’argomento del “Ponte sullo Stretto”; non siamo contrari alla realizzazione, ma così come abbiamo sempre detto che parallelamente alla posa della prima pietra è necessario ed opportuno porre le altrettante prime pietre per completare almeno la dorsale tirrenica Castelbuono-Patti e Trapani-Palermo e la dorsale Jonica Catania-Siracusa. Opere previste nella “Legge Obiettivo 1” (443/2001), opere inserite nel P.I.S. (Piano Infrastrutture Strategiche) e in parte finanziate nei vari Contratti di Programma dal 2001 e mai realizzate. Desideriamo fare presente che nell’ottobre del 2001 la Regione Siciliana, sotto il governo Berlusconi, chiuse un APQ (Accordo di Programma Quadro) con il Ministero delle Infrastrutture e vorremmo capire quante e quali opere previste nelle due tabelle ‘A e ‘B sono state realizzate in questi ultimi ventanni».
«Onorevole Presidente – è l’appello di Malaponti a Musumeci – ben venga il Ponte ma ben vengano assieme al “Ponte sullo Stretto” il completamento e/o la realizzazione di tutte quelle opere che i governi nazionali e regionali che lo hanno preceduto non hanno mai preso in considerazione per cambiare il volto ad una Regione che ha necessità di infrastrutture e mobilità moderna, efficiente ed efficace. Quindi, secondo noi, non può passare il detto che chi chiede prima le altre opere non vuole la realizzazione del “Ponte” anche perché le altre opere era in programma prima ancora del Ponte sullo Stretto e secondo noi propedeutiche alla realizzazione del Ponte.
Queste alcune delle opere inserite nel Programma delle Infrastrutture Strategiche che stiamo ancora aspettando che vengano realizzate:
- Castelbuono-Patti RFI Spa Sicilia (Studio di fattibilità) 3.950,000
- Raddoppio Catania-Siracusa RFI Spa Sicilia (Studio di fattibilità) 2.050,000
- Velocizzazione Siracusa-Ragusa-Gela RFI Spa Sicilia (Progetto Preliminare) 183,000
- Velocizzazione Palermo-Trapani RFI Spa Sicilia (Progetto Preliminare) 432,000
Che poi – chiosa Malaponti – Anas e Rfi sono società dello stesso gruppo “Ferrovie dello Stato”. Quindi a pagare saremmo comunque noi cittadini».
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