Da giorni in Sicilia è già scattata l’operazione delle toto alleanze possibili, per una probabile corsa alle Politiche.
La notizia, ha oramai un tam tam mediatico intenso: la Lega di Salvini ha sfiduciato il premier Conte al Senato.
Lunedì 12 alle ore 16 è stata convocata dalla presidente di Palazzo Madama, Maria Elisabetta Alberti Casellati, la conferenza dei capigruppo che dovrà stabilire i tempi di discussione e votazione della mozione. Ma in questa riunione il Partito democratico giocherà la sua carta: chiederà che venga discussa prima la mozione di sfiducia individuale che da tempo ha presentato e che era stata rinviata alla ripresa autunnale. Il giorno dopo si riunirà anche al capigruppo della Camera, convocata dal presidente Fico. E il premier Giuseppe Conte ha scritto ai due presidenti per dare la sua disponibilità a intervenire in Parlamento per comunicazioni sulla crisi in corso.
Ma quale sarà il destino dei partiti maggiori in Sicilia? Quale sarà il loro ruolo in questa partita romana?
Iniziano a celarsi indiscrezioni sul fatto che Matteo Salvini probabilmente vorrà correre da solo qualora si andasse al voto. Quindi, al momento, l’unica possibile alleanza per il ministro dell’Interno è con il partito della Meloni, Fratelli d’Italia.
Quindi le strade percorribili per il centro-destra siciliano, al di là delle indiscrezioni romane, potrebbero essere soltanto due. Un’orgia di partiti: da Forza Italia, passando dal movimento del governatore, raggiungendo l’Udc e tutti i partiti minori che costellano quel mondo che farebbero ‘cerchio’ sul leader Salvini. Oppure una lotta interna fatta dalla Lega e Fdi contro Forza Italia, Udc, e ‘chi più ne ha più ne metta‘. L’unico rebus la posizione di Diventerà Bellissima che al momento non è chiara la sua collocazione in questo ipotetico match.
Molti politici siciliani auspicano una grande coalizione del centro-destra. Come il deputato regionale Vincenzo Figuccia, che tiene però a precisare che: “Sono certo che Salvini non dimenticherà le offese subite da qualche politico nostrano, che oggi fa retromarcia solo perchè a caccia di poltrone, come i Siciliani non dimenticheranno chi in tanti anni è stato colpevole di creare sotto sviluppo e disoccupazione nella propria terra”. Afferma a IlSicilia.it Figuccia. “Le politiche potranno essere un’occasione per rinnovare la rappresentatività della classe politica, che in Sicilia viene eletta dal popolo a Roma. Dalla Sicilia mi candido per il rilancio della visione di un centro destra unito ma rinnovato. Non è solo una questione generazionale, ma soprattutto culturale e di merito. Servono programmi, investimenti e risorse per le infrastrutture e l’occupazione in Sicilia. Le valutazioni legate alla possibilità di ridurre il divario con le altre aree del paese, sbloccare l’esodo e lo spopolamento delle nostre città, siano l’obiettivo guida per partiti e cittadini al momento delle scelte.“