Oggi, incontrando i giornalisti il neo assessore regionale Vincenzo Figuccia ai rifiuti ha spiegato per grandi linee quali saranno i passi e gli interventi che la Regione è pronta ad adottare: “L’ipotesi di realizzare un termovalorizzatore a San Filippo del Mela non ha prodotto grandi risultati. Ci sono impianti di compostaggio che dovrebbero partire a breve fermi da troppo tempo. Il vero tema è legato all’organico, perché per la plastica, il vetro e i rifiuti solidi ci sono grandi interessi, mentre per l’umido la questione diventa più complessa”.
Figuccia ha poi chiarito che, in ogni caso, la scelta dei termovalorizzatori, al di là della narrazione, spesso strumentale, che :”qualcuno tende a fare”, non sono una priorità per Musumeci: “Dobbiamo puntare sulla differenziata, e non a caso oggi ho presentato un progetto con il consorzio Corepla per la formazione nelle scuole, perché diciamolo chiaramente: il problema è politico e di mal governo, ma anche dell’inciviltà delle persone che gettano i rifiuti in strada – continua Figuccia – venendo qui in assessorato ho visto materassi lasciati agli incroci e mobili abbandonati”.
L’assessore ha poi alzato i toni rispetto all’atteggiamento del governo romano nei cofnronti della Sicilia: “Credo che nessuno possa permettersi di dare diktat e prescrizioni al nostro governo, che ha dichiarato di voler essere autorevole. Stiamo avviando un ragionamento ispirato a un principio di leale collaborazione e sulla base del quale pianificheremo gli interventi concordati con il ministero. Ci siamo presi i tempi che ci servono perchè neanche a una cameriera si danno ultimatum di 15 giorni”.
Intanto sempre più probabile l’invio dei rifiuti all’estero come ha spiegato il consulente per l’impiantistica ed esperto della Regione Domenico Michelon: :“Dobbiamo necessariamente ricorrere a inviare i rifiuti all’estero. Il Dipartimento regionale, diretto da Gaetano Valastro, sta preparando i bandi. Bisognera’ vedere quali regioni saranno disposte ad accogliere i nostri rifiuti I costi restano molto alti. Anni fa, dopo un primo via libera, la Lombardia si oppose. Noi possiamo cercare altri siti ma poi serve un intervento sovranazionale per imporre ad altri Stati di accettarli”.