Comunicazioni ufficiali da parte del deputato regionale all’Ars, Vincenzo Figuccia (Lega) su una “riflessione“, in seguito al suo passaggio dall’Udc al partito di Matteo Salvini, diffuso dagli organi di stampa nelle scorse ore avevano fatto presagire una possibile marcia indietro.
Dubbi? Ripensamenti? “Nessuna titubanza”, risponde il parlamentare. “Semplicemente mi sto confrontando con il popolo siciliano. Un popolo abituato a tante dominazioni, che ha vissuto angherie ed è passato da momenti difficili nella storia”.
Il deputato chiarisce così, spiegando la sua posizione a ilSicilia.it: “I siciliani oggi necessitano dell’opportunità che deve essere data loro – sono abituati a conquistarsi le cose, quindi non la vogliono regalata – di poter giocare la partita al pari degli altri. In termini anche regionali. A questa terra serve una spinta forte. Credo che questo vento stia soffiando forte da parte di tutte le regioni del Sud, che chiedono opportunità in termini in infrastrutture, lavoro, valorizzazione delle proprie eccellenze, dall’agricoltura all’artigianato, passando per le aree urbane, che oggi sono, purtroppo, aree di disoccupazione e di marginalità sociale”.
Figuccia continua dicendo: “C’è la richiesta di una proposta forte. Sono abituato a rimanere sintonizzato sempre con il mio popolo. È la mia forza. Quindi sto chiedendo al popolo cosa ne pensa, quale sia la piattaforma nazionale di maggiore riferimento per dare sfogo, spazio e pianificazione a tutte le idee che in questo tempo sono, purtroppo, da parte della vecchia politica, anche in Sicilia, rimaste inascoltate. Noi desideriamo lavorare a una piattaforma in chiave sudista e condivido tutto nei toni anche la capacità della Lega e di Salvini di stare tra la gente e percepire il sentimento comune per recepire le voci piu’ inascoltate. È bene che non ci siano strappi e che insieme si decida la scelta migliore da fare. Vedremo da qui a domani, il popolo, come avrà risposto. Ho fatto un appello ai leader nazionali. I siciliani siamo veramente arrabbiati, vogliamo che a questo grido di aiuto rispondano non chiacchiere, ma fatti concreti, che si concretizzino in idee, progetti e proposte collegate con il territorio”.