Là dove la Sicilia racconta le sue storie più vere, e l’arte incontra l’anima profonda del territorio, Finale di Pollina (PA) svela un nuovo murale della Sicilia ribelle e autentica: “Ciatu de lu me cori”.
Quest’opera, dedicata a Rosa Balistreri, icona della voce popolare siciliana, trasforma una facciata urbana in una tela vibrante di memoria e significato. Realizzato da Igor Scalisi Palminteri, il murale è una nuova tappa del progetto di rigenerazione del Parco Urbano del comune.
Un vibrante e sentito tributo alla leggendaria Rosa Balistreri, la cui voce, graffiante e autentica, è divenuta simbolo indiscusso di una Sicilia autentica, fiera, ribelle e profondamente vera.
Il nuovo murale rappresenta una nuova tappa dell’ impegno visionario da parte del Comune di Pollina in campo culturale. L’amministrazione comunale, infatti, ha scelto di investire con determinazione nella bellezza e nella cultura, riconoscendole come strumenti imprescindibili per la rigenerazione urbana e per la creazione di una più profonda coesione sociale all’interno della comunità.
“Ciatu de lu me cori” si inserisce armonicamente in un percorso artistico ben più ampio, che vede l’arte murale come veicolo privilegiato per restituire dignità e valore agli spazi pubblici, trasformandoli in luoghi di incontro, riflessione e condivisione, capaci di nutrire il senso di appartenenza collettiva.
Questo murale è il secondo significativo tassello di un mosaico che si sta componendo nel Parco Urbano, seguendo il toccante omaggio murale già dedicato all’indimenticabile Andrea Camilleri. Insieme, queste due opere tessono un dialogo visivo che celebra due pilastri fondamentali della cultura siciliana, due voci che hanno saputo raccontare l’anima complessa e affascinante di questa terra.
Il progetto prevede la realizzazione di ulteriori opere murali, consolidando Pollina come un polo d’attrazione culturale e artistica.
Il cuore pulsante di quest’opera è magistralmente raccontato dallo stesso autore, Igor Scalisi Palminteri, che con parole cariche di emozione svela il significato profondo e intimo del suo lavoro artistico. “Rosa Balistreri è la voce potentissima della Sicilia,” afferma l’artista. “È donna ribelle e poetica. È la voce che ha raccontato l’anima nuda del nostro popolo, che ha gridato contro l’ingiustizia con la dolcezza ruvida della tradizione popolare.”

Palminteri dipinge Rosa come una figura quasi mitica, una presenza che non svanisce: “È una voce che ritorna. È una ferita che canta.”
La definisce “la cantastorie dell’anima, che ancora ci chiama all’essenziale: al popolo, alla terra, alla dignità. Una voce che non si piega, una voce che si alza per chi non può.” L’artista prosegue il suo omaggio con una dedica commovente: “A te, Rosa, che hai raccolto il pianto antico della nostra isola e l’hai trasformato in canto ribelle, che hai preso le tradizioni popolari e le hai fatte diventare grido civile, preghiera laica, verità di popolo. Questo dipinto è per te.”

Ma l’opera trascende il singolo omaggio alla Balistreri per abbracciare un messaggio più universale e potente: “Ma non solo. È per tutte le donne della nostra Sicilia, che continuano, oggi come ieri, ad alzare la voce con dignità. Donne – conclude Scalisi Palminteri – che portano il peso della storia sulle spalle, e lo trasformano in bellezza, in lotta, in luce.”
Il significato simbolico e culturale di questa nuova tappa del percorso artistico avviato nel borgo è stato fortemente sottolineato anche dal sindaco di Pollina, Pietro Musotto, e dall’assessore alla Cultura, Giuseppe Scialabba.

“Nel solco del percorso di riqualificazione già avviato,” affermano congiuntamente i due amministratori, “torniamo con un intervento artistico nell’area del Parco Urbano, con un altro murale dedicato a un simbolo della cultura siciliana.”
La scelta della figura femminile è stata deliberata e significativa: “D’accordo con l’artista, abbiamo voluto dedicare spazio a una donna, individuando la figura di Rosa Balistreri, la cantastorie per eccellenza.”
La posizione strategica del murale, “Nei pressi del principale luogo dedicato agli eventi culturali,” accanto all’opera dedicata a Camilleri, non è casuale. “Insieme a Camilleri – concludono i due amministratori –, ricordiamo due icone di cultura e di libertà,” rafforzando il messaggio che Pollina intende essere un luogo dove l’arte e la memoria storica sono pilastri fondanti per il futuro.
“Ciatu de lu me cori” non è semplicemente un’opera d’arte visiva; è un’opera che, nel suo silenzio, parla con voce stentorea di memoria e di futuro, di identità profonda e di resistenza incondizionata. Con la sua forza poetica intrinseca e il suo innegabile impatto civile, Rosa Balistreri, la donna, la cantastorie, il simbolo, torna così a vivere in modo perenne e vibrante sui muri di Pollina, continuando a ispirare e a ricordare il potere eterno di una voce che non si è mai piegata.