Sala d’Ercole ha ripreso ieri l’esame del ddl di stabilità a passo spedito, dopo ore di stallo che hanno ritardato i lavori d’aula. La maratona all’Ars, iniziata alle 15 alla presenza del presidente della Regione Renato Schifani, si è conclusa dopo la mezzanotte e non sono mancate le polemiche.
Il governo regionale ha incassato – ma non immediatamente- il voto favorevole dell’articolo 4 della Finanziaria che prevede finanziamenti importanti a favore dei comuni siciliani. Una norma osteggiata non solo dall’opposizione, ma anche da alcuni deputati di maggioranza. Divergenze che hanno a che vedere i contributi “Su misura e senza alcun criterio ben preciso per determinati comuni. Una norma che sembra fatta per accaparrarsi voti in vista delle Europee”. Il governo regionale ha ribadito ancora una volta la bontà della proposta elaborata nell’interesse esclusivo delle comunità locali.
Dopo avere approvato l’ultimo dei 13 articoli della Finanziaria regionale (abrogazione e modifiche di norme) il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha sospeso la seduta parlamentare aggiornandola all’8 gennaio alle 10, data in cui si voteranno gli ultimi due articoli, il maxi emendamento e poi la votazione finale alla manovra. “Ringrazio tutti i colleghi e gli uffici per il lavoro svolto fino a questo momento. Rinviamo la seduta, auguri e buon anno a tutti”, ha detto Galvagno.
Il disco verde è arrivato per molti articoli della manovra e tra queste il via libera del parlamento regionale alla norma sulla stabilizzazione di 3657 Asu. Una notizia che potrebbe mettere fine alle tante vertenze dei precari siciliani. In attesa della stabilizzazione arriva la proroga che riguarda, a partire dal primo gennaio, l’utilizzo dei lavoratori Asu negli enti, l’integrazione oraria, la continuità della stessa e la norma che avvia il processo di stabilizzazione.
“I lavoratori Asu potranno continuare a lavorare nei posti attualmente ricoperti con la sicurezza di una nuova proroga e soprattutto con la garanzia che tutti stiamo lavorando per l’obiettivo più importante: la stabilizzazione”, ha spiegato il deputato della Dc all’Ars Ignazio Abbate commentando l’emendamento approvato poco dopo la mezzanotte di ieri in Aula. “Abbiamo approvato un disegno di legge che darà garanzia di tranquillità lavorativa per gli operatori che da anni rappresentano risorse fondamentali per gli enti pubblici dove sono impiegati. Ma soprattutto ci consente di avviare quel percorso di stabilizzazione che si concluderà in tempi ragionevolmente brevi. In ogni caso il personale continuerà a lavorare all’interno degli enti assegnati con l’integrazione oraria. E’ un impegno che come gruppo parlamentare Dc abbiamo portato avanti ed in particolare con il collega Carmelo Pace dal nostro primo giorno di insediamento. Speriamo che l’atto approvato ieri sia l’ultimo e quello risolutivo per il raggiungimento della stabilizzazione dei dipendenti che da oltre un ventennio aspettano questo momento. Ci fermeremo solo quando il risultato sarà raggiunto e potremo dare finalmente la stabilità a tutti questi lavoratori”.
L’Ars ha, inoltre, approvato l’emendamento che porterà da subito i forestali dei comparti antincendio e manutenzione, impiegati per 78 giornate lavorative a 101 giorni lavorativi, stanziando 6,2 milioni di euro. Dopo 30 anni, “questo è il primo vero atto a favore di questa categoria”, ha detto il deputato di FdI all’Ars Carlo Auteri.
Inoltre, a febbraio sarà effettuata la ricognizione dei residui del bilancio 2023 con la constatazione dei fondi ancora disponibili e si procederà con la riforma complessiva di tutto il corpo forestale. “Allora faremo la riforma generale – conclude Auteri – e sarà una data storica”.
Il governo si è impegnato a mettere a disposizione i 50 milioni di euro necessari affinché tutti i dipendenti forestali svolgeranno 151 giornate lavorative, in questo modo saranno cancellate tutte le attuali disparità esistenti da trent’anni tra i dipendenti del corpo.