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L'appello

Formazione e pedagogia: la chiave per una Pubblica Amministrazione etica e innovativa

venerdì 17 Gennaio 2025

In riscontro e a supporto del recente appello della pedagogista Virgilio, scrive, Maria Angela Grassi, Pedagogista e Presidente Nazionale ANPE Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani sul tema: Educare e formare i futuri Amministratori per una Pubblica Amministrazione resiliente:

“Il 15 gennaio 2025 su ilSicilia.it è stato pubblicato un articolo che solleva importanti questioni in merito al futuro della Pubblica Amministrazione e al ruolo fondamentale che l’educazione e la formazione devono giocare in questo ambito. L’autrice, la pedagogista Daniela Virgilio, Vicepresidente dell’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani (ANPE), offre una riflessione profonda sull’esigenza di un cambiamento culturale e strutturale che possa garantire un’amministrazione pubblica in grado di rispondere alle sfide della società contemporanea.

In un sistema democratico, la separazione tra politica e amministrazione è un principio irrinunciabile per il buon funzionamento delle istituzioni. Tuttavia, come sottolineato da Daniela Virgilio, l’ingerenza della politica nelle dinamiche amministrative mina la neutralità e l’efficacia degli uffici pubblici, generando conflitti di interesse e sfiducia tra i cittadini. Questo fenomeno compromette non solo la professionalità degli amministratori, ma erode anche la credibilità dell’intero sistema democratico. Per ripristinare la trasparenza e il rispetto dei principi fondamentali, è necessario un cambiamento radicale che parta dalla formazione, in modo che ogni amministratore pubblico sia non solo competente, ma anche eticamente e civicamente responsabile.

La visione pedagogica proposta da Daniela Virgilio pone la formazione come la chiave di volta per la costruzione di un’amministrazione pubblica moderna e resiliente. L’apprendimento non può più essere concepito come un processo isolato, ma come un’interazione continua tra individuo, comunità e territorio. Questo concetto di “ecosistema formativo”, al quale la collega fa riferimento, evidenzia il modo in cui la formazione debba essere intesa come una rete che coinvolge la scuola, le istituzioni pubbliche e il territorio stesso, in un processo condiviso di crescita e innovazione. La pedagogia, in questo contesto, non solo facilita l’apprendimento, ma diventa anche uno strumento di coesione sociale, capace di sviluppare competenze trasversali che favoriscono una partecipazione attiva e responsabile.

Il nostro compito, come pedagogisti e come ANPE, è quello di promuovere una formazione che non si limiti alla trasmissione di conoscenze tecniche, ma che integri valori fondamentali quali la legalità, l’inclusione, la cooperazione e la trasparenza. Le competenze trasversali – come la capacità di progettare in modo partecipativo, di comunicare in modo efficace e di lavorare in rete – sono essenziali per un’amministrazione che sia davvero in grado di rispondere alle esigenze della cittadinanza, senza compromettere i principi democratici che ne sono alla base.

Un altro aspetto cruciale che emerge dall’articolo è la necessità di un’educazione che non si limiti a preparare cittadini passivi, ma che formi amministratori consapevoli, capaci di affrontare le complessità della società moderna con integrità e visione. La scuola, come evidenziato da Virgilio, deve diventare un motore di cambiamento, un luogo dove si coltivano le competenze necessarie per una governance che promuova l’inclusione, la solidarietà e la sostenibilità. Solo attraverso un impegno congiunto tra scuola, istituzioni e territorio, potremo generare un cambiamento strutturale che garantisca dignità, autonomia e trasparenza alle istituzioni pubbliche.

Nel nostro ruolo di pedagogisti, abbiamo il dovere di portare avanti questa visione olistica, che non si limita a formare semplicemente competenze professionali, ma che investe sullo sviluppo umano e civico degli amministratori pubblici. La formazione deve diventare un processo di crescita che non solo potenzi le competenze tecniche, ma che sensibilizzi anche i futuri amministratori ai valori della democrazia, della responsabilità e della partecipazione. In questo modo, le risorse umane della Pubblica Amministrazione diventeranno non solo più competenti, ma anche più consapevoli e in grado di rispondere con etica alle sfide quotidiane.

L’ANPE è da sempre impegnata in questa direzione, promuovendo una formazione che integri le dimensioni professionale, umana e civica, per costruire un sistema pubblico che sia veramente al servizio dei cittadini. L’appello che Daniela Virgilio ci rivolge, e che condivido pienamente, è un invito a un cambiamento che deve partire dal basso, con una scuola che non solo forma i cittadini, ma che prepara anche una nuova generazione di amministratori capaci di affrontare le sfide del futuro con competenza, trasparenza e integrità.

Il futuro degli amministratori pubblici si gioca in un ecosistema formativo che sappia coniugare apprendimento, coesione sociale e sostenibilità territoriale. La sfida è grande, ma le basi per un cambiamento duraturo risiedono proprio nella pedagogia, che ha il potere di trasformare le istituzioni e di garantire che la Pubblica Amministrazione risponda alle reali necessità dei cittadini, tutelando i valori della democrazia e della giustizia sociale”.

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