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Frana A18 a Letojanni: 6 anni dopo si avvicina la svolta

mercoledì 6 Ottobre 2021

Era la notte tra il 4 e il 5 ottobre 2015 quando circa 50mila metri cubi di terra, roccia e arbusti divelsero il muro di contenimento della collina a sud del torrente San Filippo, nel territorio di Letojanni, per riversarsi al km. 32,700 dell’autostrada Messina-Catania, sommergendola. Sei anni dopo si va finalmente verso la svolta definitiva.

“Siamo al sesto, amaro, anniversario di quel terribile evento che fortunatamente non coinvolse automezzi – commenta la governance di Autostrade Siciliane – ma oggi lo ricordiamo finalmente con ottimismo. Siamo infatti ormai ai capitoli finali di una brutta vicenda che proseguì nel peggiore dei modi, come molti ricorderanno, tra lunghi iter progettuali e anni di fermo. Poi, già nel 2018 con il direttore generale Minaldi e poi nel 2019 con il nuovo Consiglio di Amministrazione, è stata presa di petto quella situazione ed è stata riavviata una macchina che sembrava irrimediabilmente impanata tra progetti, autorizzazioni, lungaggini burocratiche e rimpalli di responsabilità. Adesso è possibile dire che da tre anni, com’è sotto gli occhi di chi passa quotidianamente, si sta lavorando a ritmi serrati, con interventi molto complessi e problematici, in un fazzoletto di terra dove coesistono autostrada, strada statale, ferrovia e notevole densità edilizia”.

Dopo aver sbancato e smaltito i 50mila metri cubi di detriti e ultimata la delicata operazione di messa in sicurezza del costone traballante (ampliando consolidamento e stabilità anche oltre le previsioni), come previsto da settembre si è giunti all’ultimo step, la costruzione delle due gallerie paramassi. Un tunnel lungo 140 metri circa con una pila, a metà fra le carreggiate, che sosterrà le due gallerie.

“Vogliamo ringraziare – continuano i vertici del Consorzio Autostrade Siciliane – la Protezione Civile Regionale, che ricordiamo cura i lavori, la direzione lavori e i rappresentanti della ditta appaltatrice Cospin di Catania che, nonostante mille difficoltà affrontate, ce la stanno mettendo tutta per terminare, come annunciato, per l’inizio del prossimo anno”.

“Inoltre – conclude la nota del Cas -, ci teniamo a far sapere che apprezziamo ogni pungolo critico, anche quelli interessati che offrono l’opportunità di ribadire che, al netto dei ritardi post-Covid che hanno coinvolto tutti i cantieri di Italia nell’approvvigionamento dei materiali, non esiste alcuna variante alle gallerie e nessun costo dell’opera è variato rispetto al progetto originario. E ancora, che non sussiste alcuna emergenza per questo cantiere, che è invece preso a modello esemplare, in perfetta sicurezza e dove il numero dei lavoratori, in un’ottica di efficienza ed economia, viene di volta in volta incrementato e decremento in funzione delle operazioni in atto. Infine, questa governance, pur rimanendo disponibile al dialogo critico, fa sapere che continua a non ritenere opportuno replicare ad ulteriori dichiarazioni, spesso arricchite da pareri personali e informazioni approssimative o errate”.

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