Botta e risposta sulla frana in atto dal 2015 sulla A18 Messina Catania all’altezza di Letojanni. I cittadini, stanchi di un intervento risolutivo che non arriva hanno scelto di “festeggiare” in piazza i due anni trascorsi dall’inizio dell’emergenza, mentre il Cas proprio in queste ore replica e annuncia un’accelerazione per il via ai lavori di ripristino dello stato dei luoghi e quindi per rimuovere la frana.
“Buon compleanno frana”, e’ il titolo eloquente e provocatorio che i cittadini con un apposito Comitato hanno voluto scegliere per far sentire la propria voce nella ricorrenza della frana che dal 5 ottobre 2015 strozza l’autostrada Messina-Catania all’altezza dell’abitato di Letojanni.
A “celebrarla” sono i responsabili di due gruppi (facebook) che messi insieme fanno 13mila e 58 iscritti, Francesco Puglisi e Stefano Costantino. I due gruppi social, messi insieme, fanno 13mila e 58 iscritti: “Sono trascorsi due anni, è intollerabile che la frana continui ad ostruire una intera corsia della A-18” sottolineano rivolgendosi allo Stato e agli enti preposti che ancora non riescono a risolvere il problema.
“Siete tutti invitati – ha spiegatoPuglisi – a festeggiare il secondo compleanno della frana sulla A-18. Portate simbolicamente dei pasticcini o dei biscotti. Il passaparola è d’obbligo”.
L’appuntamento è per giovedì in piazza Cagli, alle 15,55. “Abbiamo organizzato l’evento del 5 ottobre – spiegano all’unisono Puglisi e Costantino – per festeggiare i due anni della frana, al fine di smuovere coscienze ormai in letargo. E’ inammissibile che nel 2017 – aggiungono gli organizzatori – ci vogliano più due anni per rimuovere una frana lungo un’arteria autostradale e mettere in sicurezza un’area dove migliaia di utenti rischiano quotidianamente la vita per il doppio senso di circolazione. Senza tralasciare – chiosano Puglisi e Costantino – tutti gli altri disservizi lungo la tratta come la galleria di S. Alessio, ancora chiusa e con doppio senso lungo il tunnel della corsia opposta. E poi la segnaletica carente e la vegetazione che invade le corsie. Speriamo in una massiccia adesione di persone affinché questa manifestazione abbia una risonanza nazionale”.
Sono passati due anni. Sono arrivati gli avvisi di garanzia (dieci), ma la frana è ancora lì- “La speranza – conclude Puglisi tra l’ironico e l’amaro – è che sia davvero l’ultimo compleanno”.
E la risposta del Cas è arrivata con una nota ufficiale che ricostruisce la vicenda e aggiorna lo stato delle procedure per i lavori.
“A seguito di un evento meteorologico di notevole portata verificatosi una grande quantità di materiale roccioso e massi si è riversata il 5 ottobre 2015 lungo la carreggiata monte della Me–Ct (località Silemi di Letojanni). Il Cas – rende noto il Consorzio – ha immediatamente mobilitato gli uffici Tecnici e le squadre di pronto intervento circoscrivendo la frana ed il materiale caduto evitando che il materiale si riversasse anche sull’altra corsia di marcia (valle) che è stata utilizzata da allora in doppio senso di circolazione per garantire la prosecuzione della viabilità. Nei giorni successivi il Consorzio ha posto in essere energici interventi di messa in sicurezza del piede della frana, realizzando una provvisoria massicciata drenante sulla cui sommità è stata posta una rete paramassi.
Va precisato che nell’intera vicenda il Cas è parte lesa per avere subìto, oltre che l’invasione della carreggiata autostradale, rilevanti danni (noti a tutti) dalla frana di un territorio in cui ricadono centinaia di costruzioni di competenza urbanistica esclusiva del Comune di Letojanni. Il Consorzio non avrebbe potuto neppure provvedere a mettere in sicurezza il territorio per liberare l’autostrada in quanto quell’attività rientra nella esclusiva competenza della Protezione Civile e del Comune di Letoianni.
Sull’accaduto c’è in corso una indagine della magistratura che non riguarda l’operato del Cas“.
“Da allora, tuttavia, – continua il Consorzio – chiunque affronti la questione ne attribuisce la responsabilità al Consorzio con evidente danno anche d’immagine per lo stesso. Con grande senso di responsabilità il Cas, all’indomani della frana, ha senza indugio offerto alla Protezione Civile della Regione Siciliana – alla quale spetta la ricostruzione dei danni causati dall’evento naturale – la massima disponibilità ad una collaborazione istituzionale per realizzare in tempi rapidi i lavori necessari, se del caso, anche con somme anticipate dal Consorzio. Una decisione di grande sensibilità per liberare una strozzatura che avrebbe penalizzato gli utenti creando maggiori criticità alla viabilità della tratta. La Protezione Civile ha apprezzato tale disponibilità ed ha invitato il Cas a redigere uno specifico progetto di livello esecutivo per la messa in sicurezza dell’area. Nel maggio 2016 la Protezione Civile Regionale nomina il suo Dirigente Generale Ing. Calogero Foti Soggetto Attuatore. In data 8 novembre 2016 il Soggetto Attuatore ing. Calogero Foti nomina “Ente Attuatore” il CAS ed il relativo Rup per tutti gli adempimenti, normativamente disciplinati, per la progettazione di livello esecutivo. In data 25/11/2016 il CAS impegna oltre 6 milioni di euro (propri fondi) per i lavori. La restante quota di 4 milioni di euro è stata ammessa a finanziamento. Chiusa la parte prettamente burocratica, è emersa l’esigenza (a seguito di ulteriori indagini geognostiche integrative) di calibrare l’intervento di stabilizzazione del pendio attraverso la realizzazione di una paratia e di una doppia galleria artificiale sulle carreggiate di monte e di valle (anche con il placet della A.G.). E’ in corso di completamento – conclude il Cas – il progetto esecutivo dell’intero intervento (la consegna è preventivata entro il 18 ottobre), cui seguirà, secondo norma, l’approvazione ed il proseguo dell’iter di appalto a cura del Soggetto Attuatore (Protezione Civile Regionale)“.