Gianfranco Miccichè è il nuovo presidente dell’Ars. Nella terza votazione ha conseguito 39 voti. Il leader di Forza Italia centra l’obiettivo andando oltre le insidie dei franchi tiratori, 20 voti per Margherita La Rocca Ruvolo, votata dai grillini.
la votazione precedente era stata scandiita da un piccolo ‘giallo’. Giovanni Bulla (Udc) è stato infatti invitato dal presidente Papale a rivotare. La sua votazione precedente è stata annullata. Il parlamentare avrebbe mostrato il voto espresso.
Alcuni deputati del Pd che si erano accorti del gesto si sono subito avvicinati ai banchi del governo per protestare, chiedendo di considerare valido il voto e quindi annullare la scheda. Il presidente di turno, Alfio Papale, ha cercato di mantenere la calma in aula, dicendo che avrebbe rifatto votare il deputato. Ma il Pd ha continuato a protestare. A quel punto Papale ha sospeso la seduta, riunendo l’ufficio di presidenza per assumere una decisione sul caso.
La seduta viene sospesa.
Gianfranco Micciché prova oggi a tornare presidente dell’Ars, a distanza di undici anni dalla prima volta. La seduta all’Assemblea regionale siciliana è convocata stamattina per le ore 11.
Il regolamento dell’Ars dispone che adesso la soglia da raggiungere si abbassa.
Se nel primo caso, infatti, era necessario ottenere il voto di due terzi dei componenti dell’Assemblea (47 voti) e se nel secondo bastava la maggioranza più uno degli stessi componenti (36 voti), oggi, in terza votazione, basterà la maggioranza dei votanti. Nel caso in cui non dovesse andare bene nemmeno la terza votazione, si andrà al ballottaggio tra i due deputati più votati.
Un’ipotesi ampiamente scongiurata dal centrodestra e dallo stesso Miccichè, che aprirebbe la scena a una vera e propria lotteria.
La giornata di oggi ci dirà se la lunga notte di trattative porterà il risultato sperato nel centrodestra con M5S e Pd pronti a dare battaglia fino alla fine.