La straordinaria cornice del Teatro Antico di Taormina accoglierà, la sera del 26 maggio, l’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano che, in via del tutto eccezionale, si esibirà alla presenza dei capi di Stato e di Governo più importanti, in città per il 43° vertice del G7.
A dirigere i musicisti sarà il maestro Myung-Whun Chung, ritornato a Taormina dopo quattordici anni dall’ultima direzione e che, sempre con la Filarmonica della Scala, si esibirà nuovamente il 18 giugno a Trieste.
Per il concerto del G7 il teatro risuonerà delle note della sinfonia numero 5 composta da Ludwig van Beethoven tra il 1807 e il 1808, considerata l’opera sinfonica più famosa, una sorta di dramma che evoca, in chiave simbolica, la continua lotta dell’uomo nei confronti delle inganni operati dal fato.
“Sono i colpi del destino che bussa alla nostra porta”: avrebbe risposto così Beethoven, secondo la storia, alla domanda del suo biografo Schindler riguardo l’inquietante attacco della sinfonia. Chissà se dietro la scelta di questa opera non si celi un messaggio diretto ai potenti presenti nell’Isola che, in fin dei conti, discuteranno delle sorti di un destino che coinvolgerà tutti.
Il Teatro Antico intanto, dopo i lavori di messa a punto per l’evento, è stato ufficialmente consegnato; gli allestimenti del palco e gli aspetti scenici saranno curati da TaoArte. L’occasione della riunione del G7 porterà, nella città, un’altro importante tassello d’arte. Il 22 maggio arriverà a Taormina la tela “Tavola Lucana” di Leonardo Da Vinci, rappresentante l’autoritratto del grande artista italiano.
L’opera, collocata nello spazio espositivo della Chiesa del Carmine che già ospita “Il Futuro sopravvenuto”, evento internazionale che mette in mostra le opere degli artisti di spicco del futurismo italiano, sarà visitata dalle delegazioni internazionali presenti al G7 e sarà fruibile al pubblico dal 28 maggio fino al 4 giugno.
L’elemento più prezioso del ritratto lucano è rappresentato dalla soluzione del problema sull’aspetto fisico di Leonardo che, nonostante le più antiche indicazioni, risulta ancora oggi un problema aperto.
Dopo circa cinque secoli, col recupero di questo dipinto, si è ricostruito il volto del genio che non corrisponderebbe, a quanto pare, al celebre ritratto di vecchio della Biblioteca Reale di Torino.
L’installazione luminosa, infine, ad opera dell’artista Geo Florenti, sull’opera di Giacomo Balla “Complesso Plastico colorato di frastuono + velocità” (1910), avrà il compito di sensibilizzare le delegazioni presenti sui problemi ambientali.