Due partite, una squadra, due campionati diversi. Il primo si gioca a Roma, il secondo a Palermo. La maglia è quella del centro destra ma la lotta per lo scudetto deve fare i conti con la tenuta della coalizione. Se a livello nazionale il modello Draghi ha provocato la prima frattura tra Fratelli D’Italia da un lato e Forza Italia e Lega dall’altro a livello locale, tutto è ancora in gioco. A Palermo, il capogruppo della Lega Salvini Premier, Igor Gelarda si dice sicuro che quanto stia accadendo tra Salvini, Meloni e Berlusconi, non avrà ripercussioni sulle decisioni del centro destra. Si tratta insomma di incomprensioni passeggere che non intaccano l’identità della coalizione, anche in vista delle prossime elezioni comunali nel 2022.
Se nel dibattito italiano dunque fa discutere il braccio di ferro sul coprifuoco e sulla sfiducia al Ministro della Salute Roberto Speranza (presentata da Fratelli d’Italia e bocciata da Lega e Forza Italia) sul fronte locale, tutto appare decisamente più disteso, almeno a Palazzo delle Aquile.
A ricompattare il centro destra, è la lotta comune contro Leoluca Orlando. Per Gelarda : “Il sindaco deve dimettersi. Faccia una scelta di dignità politica che gli dia modo di fare pace con la storia, evitando così di essere ricordato come il sindaco peggiore di Palermo. Usa Salvini come arma di distrazione di massa. Lo fa ora perché la sua popolarità é ai minimi storici e prova a chiamare a sé i pochi residuati di una sinistra di un certo tipo. Ciò che dimentica è che, per 35 anni ha gestito malissimo la città, ultima in tutte le classifiche per qualità della vita”.
Per il capogruppo della Lega, le dimissioni del primo cittadino, restano la scelta primaria e non spaventa nemmeno l’idea del commissariamento. “La prossima settimana ascolteremo quello che il sindaco avrà da dire a tutti i capigruppo ma è indubbio che la sua epoca sia ormai tramontata. Non è riuscito a governare e a programmare con la maggioranza, figuriamoci ora che parliamo di un governo di minoranza. Se tuttavia il quadro politico non dovesse portare a cambiamenti drastici la Lega, così come la maggior parte delle opposizioni, è pronta a votare tutti quei provvedimenti utili alla città, senza ostruzionismo“.
Per il futuro, l’idea è chiara: partire da una base, quella del centro destra tradizionale che sia pronta ad aprirsi a esperienze civiche di centro destra disponibili a ricostruire una Palermo che per Gelarda, si troverebbe ridotta in macerie come nel 1945. Sul profilo del prossimo candidato che potrebbe essere sia un tecnico che un politico, dovrà dimostrare di possedere capacità di realizzare idee chiare e oneste per la città, dotandosi di un gruppo di lavoro, di una giunta all’altezza della sfida.