Si inaugura alla Cavallerizza di Palazzo Sant’Elia, venerdì 12 maggio alle 17 in occasione della cerimonia di apertura della VI Settimana delle Culture, la mostra “Genera/Azioni: Pecoraino: Aldo, Mario, Giusva, Martina”, curata da Anna Maria Ruta.
Esposte oltre 40 opere di due padri, i fratelli Aldo e Mario, e due figlie, le cugine Giusva e Martina, che si confrontano e si integrano con arditi accostamenti, per svelare le variegate possibilità del fare artistico e le evoluzioni che questo subisce nello scorrere del tempo. Due generazioni che si specchiano, unite anche dal loro legame all’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove hanno studiato e insegnato e dove, anzi, Giusva e Martina ancora insegnano.
I padri, un pittore e uno scultore, notissimi nella loro città, propongono le loro diverse poetiche, opposte non soltanto nei generi, ma soprattutto nelle scelte segniche, nelle modalità espressive. Aldo, legato ad un paesaggismo e ad un ritrattismo figurativo, che esplodono dalle tele con pennellate impressionistiche ed espressionistiche insieme, di un cromatismo ora incisivo e luminoso ora stemperato in tonalità più pacate; Mario essenziale, secco nel taglio sperimentale e nella sintesi scultorea: due maestri, le cui opere intrigano per il tocco personale, per il ritmo armonico, che, se pur diversamente, le distingue.
“Nella pittura di Aldo Pecoraino – scrive la Ruta – affiorano immagini, sagome di corpi e di volti, che, selezionate nel mixage dei pensieri e degli affetti, si condensano in icone pittoriche, alcune delle quali divenute nel tempo contrassegni della sua arte e della sua personalità. Alberi in cui si intravede a volte il ricordo di quelli di Carlo Levi, barche che oggi si sono adagiate con contorni più netti e colorati, nudi – alla Modigliani quello esposto – e volti, volti di famiglia, di amici, di personalità note, che hanno segnato la sua vita e di cui l’artista ha saputo cogliere l’essenza più profonda dell’intimo. Un maestro Aldo, di cui è difficile inquadrare l’essenza più profonda dell’arte, già a lungo e con perizia da altri indagata. Mario ama anche lui i volti degli uomini, ma li segmenta, li incide nella materia più resistente, in quel legno che sotto le sue mani vive in chiare sintesi espressive. Un codice più icastico il suo, che delinea più che descrivere, che suggerisce linee e immagini più che definirle, ma che rivela indubitabilmente il vero artista, un artista che ha saputo cimentarsi anche in forme monumentali e con materiali forti per lasciare segni più duraturi in una città che spesso e facilmente dimentica.”
Le figlie, entrambe pittrici, godono di una meteorologia emotiva più dinamica, divertita e divertente, che caratterizzava e caratterizza anche altri membri della famiglia Pecoraino: l’indimenticabile Isabella, Veronica. “I loro buffi personaggi – continua la Ruta – hanno tutto il sapore e la dolcezza del vissuto, da cui sono scaturiti, ma più drammatici, più espressionistici quelli di Martina, più ironici e irridenti quelli di Giusva. Gruppi di famiglia in tanti interni: al caffè, in camera da letto, con allusioni sessuali e omosessuali, e oggetti, vestiti, che si accumulano disordinatamente, emblemi di un intimo, agitato disagio esistenziale… Entrambe inquadrano le loro donne in architetture visionarie ristrette, che le limitano e soffocano nella loro solitudine, esaltandone emozioni, gesti, contrazioni dell’animo.”
Aldo, Mario, Giusva e Martina Pecoraino, quattro artisti, due uomini e due donne che, visti insieme in un’unica prospettiva, offriranno nuove occasioni di osservazione e di analisi a critici e pubblico.
Genera/Azioni – Pecoraino: Aldo, Mario, Giusva, Martina
Cavallerizza, Palazzo Trigona di Sant’Elia
Via Maqueda 81 Palermo
dal 12 al 28 Maggio 2017
Inaugurazione Venerdì 12 maggio, ore 17:00
Orari mostra:
Martedì-Mercoledì-Giovedì-Venerdì 9:30/13:00 – 15:00/18:30
Sabato-Domenica 10:00/13:00 – 16:00/19:00