“Stiamo crescendo, in Sicilia, in provincia di Messina, in città. In consiglio comunale siamo il primo gruppo del centrodestra ed aggiungo che non siamo solo il primo partito ma vogliamo assumere la leadership del centrodestra a Messina. Lo dico perché sappiamo farlo e siamo convinti di farlo bene”. Il messaggio Nino Germanà lo manda subito, ad inizio incontro, nella sala convegni dell’Hotel Europa gremita di persone, simpatizzanti, iscritti, moltissimi amministratori, assessori, sindaci e consiglieri dei comuni della provincia.
“E altri ne arriveranno, sia in consiglio comunale a Messina che negli altri comuni”. Già dalle prossime settimane infatti i consiglieri della Lega-Prima l’Italia, diventati 5 a settembre, aumenteranno ancora.
Il messaggio ai naviganti (ed alle naviganti) del senatore e vice presidente del gruppo Lega a Palazzo Madama, è chiarissimo e volto alla leadership della coalizione in città, rimasta “orfana” negli ultimi anni di figure in grado guidare l’alleanza in modo compatto. L’ultima coalizione di centrodestra in grado di vincere la guida del Comune e della Città Metropolitana risale al quinquennio 2008-2013 ( anche se il mandato di Buzzanca sindaco finì a settembre 2012 perché si dimise per candidarsi alle Regionali). Da allora i sindaci sono stati Accorinti-De Luca-Basile. Ecco perché la chiamata alle armi di Germanà è per costruire un’alleanza coesa ma il messaggio è ai naviganti di Forza Italia, ora che in arrivo c’è Luigi Genovese (QUI), e di Fratelli d’Italia (in questo caso l’assessora regionale Elvira Amata).
“Quando il centrodestra è compatto vince, ma dobbiamo iniziare adesso. Noi siamo pronti” è il pensiero di Germanà guardando alle prossime competizioni elettorali.
Al di là delle Europee non è tramontata la questione relativa alle elezioni dirette nelle ex Province e Città Metropolitana. Farsi trovare impreparati o divisi equivale a fare un regalo a Cateno De Luca, anche perché nel centrosinistra almeno per il momento non sembra muoversi foglia (QUI)
Al tavolo con Germanà per il primo di una serie di incontri tematici, c’erano il vice presidente della Regione Luca Sammartino, il presidente della Commissione Ars sanità Pippo Laccoto, il coordinatore degli Enti locali del partito Matteo Francilia (che è anche sindaco di Furci), ed i consiglieri comunali Giuseppe Villari, Amalia Centofanti, Mirko Cantello, Emilia Rotondo e Giulia Restuccia (gli ultimi tre passati a settembre con il partito dopo aver lasciato l’area deluchiana).
“La prima cosa che mi hanno detto Emilia e Giulia quando hanno deciso di entrare nel nostro gruppo consiliare è stata: vogliamo lavorare per Messina. Iniziamo dalla zona sud che ha troppe criticità irrisolte”.
Quello di ieri dal titolo “Sud ambiente e territorio” è stato infatti il primo di una serie di incontri per affrontare le varie problematiche e i consiglieri hanno deciso di iniziare dalla zona sud perché è quella più dimenticata (un po’ come tutto quel che è a sud…..).
Troppi i disagi causati dal malfunzionamento ultradecennale del depuratore di Mili e un no anche ad un impianto di compostaggio che creerebbe ulteriori criticità. La salute prima di tutto e il rispetto dell’ambiente in un territorio già martoriato sono alla base del coro di voci sollevate dagli abitanti del villaggio Moleti e delle zone limitrofe che, riuniti nel comitato “Amo il mio Paese”, hanno detto la loro nel corso dell’incontro all’Hotel Europa.
“E’ il primo di una serie di eventi che vogliamo promuovere – ha concluso Germanà – per rendere i cittadini protagonisti in prima persona della politica e delle scelte istituzionali che riguardano i territori e il futuro loro e dei loro figli, ascoltare le istanze e le perplessità perché alcune scelte che si fanno oggi avranno conseguenze per i prossimi decenni, dunque devono essere fatte con la massima condivisione e saggezza, parole chiave che devono guidare sempre una buona amministrazione”.
Opposizione concreta e vigile ma la Lega guarda soprattutto a costruire un’alternativa a Cateno De Luca in un territorio dove ha già vinto due volte e costruito una maggioranza che però, almeno al Comune di Messina inizia a scricchiolare. In consiglio comunale Basile ha perso in un anno la maggioranza bulgara e strada facendo anche Cateno ha dovuto fare i conti con addii e divorzi pesanti (il più recente dei quali tra veleni e polemiche (QUI) è stato quello di Dafne Musolino QUI)