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Verso il voto delle ex Province

Elezioni Città Metropolitane, centrodestra compatto e Germanà avvisa: “Messina fuori dallo scacchiere, trovare il migliore”

mercoledì 6 Settembre 2023

Un occhio a Roma (dove è attesa l’abrogazione della riforma Delrio sulle ex Province) e un altro all’Ars dove invece procede l’iter del ddl sulla reintroduzione delle elezioni dirette per Liberi Consorzi e le Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina. C’è anche un “terzo occhio”, che guarda alle diverse ipotesi di data del voto: accorpamento con le Europee di giugno o fine aprile. I partiti minori guardano l’accorpamento come uno spauracchio perché faciliterebbe i più grandi (come avvenuto nell’election day di settembre 2022), ma di acqua ne passerà sotto i ponti prima che il dibattito diventi attuale.

BATTAGLIA DEL CENTRODESTRA

Nel frattempo il centrodestra sta riempendo le caselle del mosaico. Il ripristino dell’elezione diretta di presidente e consiglieri, oltre 11 anni dopo la riforma Crocetta che ha lasciato le ex Province in mano a commissariamenti infiniti, sta diventando occasione per redistribuire sul territorio quanti sono rimasti fuori dalle competizioni elettorali del 2022, soprattutto dopo il taglio dei parlamentari. Va da sé che il ritorno delle Province è urgente perché su tutte le materie di competenza (strade e scuole provinciali giusto per citarne due) la situazione è piombata nel caos.

Riflettori su Città Metropolitane

Le tre Città Metropolitane, dopo un primo periodo di commissariamento,  negli ultimi anni sono state guidate dai sindaci metropolitani che sono i primi cittadini del Comune capoluogo. Questo è stato l’unico punto della riforma attuato (perché era il più semplice e automatico) perché per il resto, le elezioni di secondo livello sono state rinviate di anno in anno e i consigli provinciali e metropolitani affidati a commissari. Il centrodestra che si è intestato sin dalla campagna elettorale per le Regionali la battaglia per il ripristino dell’elezione diretta punta tutto sul voto nella primavera 2024 e sta già “assegnando” le caselle tra alleati.

A CATANIA NOME DELLA LEGA

A Catania gli accordi sono stati presi nella tarda primavera 2022 quando la candidata della Lega Valeria Sudano che aveva già tappezzato di manifesti la città, ha fatto un passo indietro per la guida del Comune a favore di Enrico Trantino (FdI) Passo indietro che, con l’avallo dei big della coalizione (La Russa in testa), porterà ad un candidato salviniano per la Città Metropolitana (indicato da Luca Sammartino).

A PALERMO FORZA ITALIA

A Palermo la candidatura per la Città Metropolitana spetta a Forza Italia, visto anche il passo indietro degli azzurri che ha portato all’elezione a sindaco di Roberto Lagalla nel giugno 2022. Il candidato quindi sarà un o una forzista.

A MESSINA FDI

Resta quindi la Città Metropolitana di Messina che stando alle intese toccherà a Fratelli d’Italia (circolano già le prime indiscrezioni sui nomi). A differenza però delle altre due Città Metropolitane, a Palazzo dei Leoni c’è di mezzo “Scateno” che già da settimane ha indicato il suo delfino Danilo Lo Giudice. (QUI) Se il centrosinistra messinese sicuramente lavorerà per un nome il più possibile competitivo, il più temuto per una provincia che è sempre stata di centrodestra (tranne rare eccezioni) è Cateno De Luca. Il leader di Sud chiama Nord e sindaco di Taormina, ancorchè impegnato a Monza per le suppletive al Senato e nella campagna per le Europee, è vigile sulla Città Metropolitana.

GERMANA’: SCEGLIAMO IL MIGLIORE

Il centrodestra è compatto in Sicilia e sta lavorando per le candidature senza dissidi. Messina però ha una specificità che la distingue dalle altre Città Metropolitane- avverte Nino Germanà- perché solo a Messina c’è Cateno De Luca. Non possiamo far finta che non esista. Per questo penso che il centrodestra debba ritrovarsi compatto sulla migliore candidatura possibile. Non dobbiamo pensare solo all’indicazione che può dare x o y  perchè la candidatura deve essere la miglior espressione del centrodestra.  Tutti insiemi dobbiamo trovare il migliore e sono certo che sarà così. Non sottovalutiamo De Luca”.

A Messina ed in provincia centrodestra e centrosinistra hanno visto in questi anni come sottovalutare De Luca anche quando il candidato non è lui è proprio quello che Cateno usa come arma in più. Se però De Luca è forte nella zona jonica la tirrenica è un campo minato ed anche il capoluogo non è più saldo come un anno fa.

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