Tullio Giuffrè presenta il conto alla Gesap.
Dopo essere stato defenestrato qualche mese fa, attraverso una azione legale, l’ex presidente chiede una cifra intorno ai 250mila euro a titolo di risarcimento. Quando sedeva nella poltrona dell’aeroporto di Punta Raisi, era già ai ferri corti con il sindaco e i componenti orlandiani del Cda.
Per chi non lo ricordasse, a settembre, tre componenti su cinque del consiglio di amministrazione si sono dimessi provocando di fatto la decadenza di tutto l’organismo. Le dimissioni dell’Ad Giovanni Scalia e dei consiglieri Cleo Li Calzi e Domenico Cacciatore – ad oggi tutti rieletti – trascinarono negli abbissi anche Alessandro Albanese, il quale è stato l’unico rinominato in quota Camera di Commercio.
Un manovra “capestra” per Tullio Giuffrè e il suo avvocato, al solo scopo, a quanto pare, di far saltare la poltrona dell’ex presidente. Un danno che ha creato alle tasche del professore della Kore di Enna un enorme perdita.
Un dossier molto corposo, presentato dall’avvocato Pierluigi Vigneri alla sezione del tribunale civile specializzata in materia di impresa norme e che mostrerebbe una serie di procedure che sarebbero state violate.