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L’11 aprile di ogni anno si celebra la “Giornata Nazionale del Mare”, a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Decreto sul Codice della Nautica del 2018, per promuovere e diffondere la cultura marinara, soprattutto fra gli studenti di ogni ordine e grado.
Quest’anno, a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, non potranno avere luogo le dimostrazioni pratiche e teoriche che dal 2017 vedono protagonisti gli uomini e le donne della Guardia Costiera a bordo di mezzi aerei e navali.
Non per questo è venuta meno la volontà di ricordare questo appuntamento e i valori fondamentali su cui si basa. L’Italia e, in particolare, la Sicilia, per la sua speciale collocazione al centro del Mediterraneo, gode di una risorsa di inestimabile valore: il mare. Un privilegio da difendere, da valorizzare e da trasmettere alle nuove generazioni.
Lo spirito della giornata è quello di costruire nell’opinione pubblica e nelle giovani generazioni la cultura del mare intesa come risorsa culturale, scientifica ed economica. Per questo motivo, la tutela della sicurezza della navigazione, la difesa dell’ambiente e la tutela del patrimonio marittimo, diventano di fondamentale importanza per chi vive l’infrastruttura che più interconnette l’uomo e il mare, ossia il porto.
Un ruolo strategico riguarda il porto di Palermo. Per il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare della Sicilia
occidentale, Pasqualino Monti, è incomprensibile il fatto che ancora oggi non si colga il valore del mare per l’economia italiana. “Mi auguro – dice Monti – che questa festa possa accendere i riflettori su un elemento che per noi è vitale non soltanto per l’industria del turismo e per la possibilità che abbiamo di far visitare luoghi magnifici ai cittadini del mondo, ma anche perché su quei mari si sviluppa un’economia importante per il nostro prodotto interno lordo“.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Giuseppe Todaro, Presidente di OSP- Operazioni e Servizi Portuali.
“Come società, siamo ovviamente tutti i giorni a contatto con il mare. Stiamo implementando una serie di servizi futuri che animeranno il porto di Palermo. Fra le tante iniziative, prevediamo di montare dei wall dove saranno date tutte le informazioni sulla vita del mare e della città. Ci saranno delle manifestazioni, dei video dove descriveremo varie storie e racconteremo anche ai più piccoli quello che è il mare per Palermo”.
E se pensiamo al concetto di “cittadinanza del mare” e di tutela dell’ambiente marino, cercando di rendere i siciliani attivi di questa preziosa risorsa, un ruolo fondamentale in tal senso è svolto da Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare della Regione Siciliana.
“La conoscenza del patrimonio sommerso è importante. Sappiamo che il Mediterraneo è il più grande museo al mondo, uno scrigno infinito di tesori, di reperti archeologici ancora da scoprire, che ci testimonia storie di viaggi, naufragi, depredazioni, di trasmigrazioni di popoli, da studiare. Emblematico come Sebastiano Tusa, nella Battaglia delle Egadi, sia riuscito a ricostruire e trascrivere una pagina di storia. Tutto questo patrimonio – prosegue Li Vigni- dobbiamo tutelarlo e trasmetterlo alle nuove generazioni. Il mare non può morire, ma deve continuare a vivere, dobbiamo tutelarlo dall’inquinamento. Quindi, se non istruiamo i giovani alla salvaguardia di questo mare, sicuramente non avremo un futuro”.
Nonostante l’emergenza sanitaria, la Soprintendenza del Mare non ha fermato le attività pratiche di rilevamento dei reperti archeologici sottomarini, continuando a preservare i siti sommersi. Determinante anche il supporto ed il monitoraggio delle cosiddette “sentinelle del mare”, strutture che si occupano di trasmettere aggiornamenti sulle ricerche subacquee dei musei marini. Una cooperazione che ha visto la collaborazione della Rpm nautical Foundation.
Tra i progetti in cantiere, il Soprintendente del mare Li Vigni ricorda la valorizzazione dell’intera area del Roosevelt di Palermo, centro di ricerca di eccellenza, evidenziando la presenza delle grotte preistoriche dell’Addaura, note per l’importanza a livello mondiale.
Un contributo per la valorizzazione del mare, lo ha dato Nancy Spanò, professoressa di Ecologia e Delegato del Rettore alle iniziative scientifiche a tutela dell’ambiente e del patrimonio marino.
“Il mare è la linfa vitale del pianeta. Occupa il 70% della superficie terrestre e ci dona il 50% dell’ossigeno che respiriamo e quindi già solo per questo è di fondamentale importanza. Inoltre, regola il clima mondiale attraverso numerosi fenomeni fisici e chimici e infine rappresenta una fonte di lavoro per moltissime persone.
La nostra bellissima Sicilia è circondata dal mare e vive di mare da sempre quindi uno studio approfondito del mare nostrum da parte dei ragazzi sarebbe sempre auspicabile. Gli organismi che vivono in mare ci danno sostentamento se non sovrasfruttati”.