Il Movimento per l’Autonomia entra in Giunta a Siracusa? Il sindaco Francesco Italia ci pensa e lancia la sua proposta, gli autonomisti registrano l’idea, apprezzano il “corteggiamento” ma dicono “per il momento no grazie” e sullo sfondo spunta anche l’ombra di un possibile veto da parte di Sud chiama Nord. Si potrebbe riassumere così il caso che movimenta in queste ore il clima politico al Palazzo Vermexio.
“Siamo grati al sindaco Francesco Italia per il contributo importante che ha dato al momento dell’elezione del presidente del Consiglio di Siracusa del nostro Alessandro Di Mauro. Manteniamo l’impegno che abbiamo preso con i siracusani: assicurare stabilità all’assemblea cittadina. L’ingresso in Giunta non è una nostra priorità, miriamo a una collaborazione più consapevole e di ampio respiro, coerente con la nostra appartenenza al centrodestra nel governo regionale”. Questo è quanto ha fatto sapere il Movimento per l’Autonomia attraverso le parole del parlamentare regionale e sindaco di Melilli, Giuseppe Carte. In buona sostanza il Mpa ha ascoltato la proposta di Italia e quello che arriva non è un no che viene espresso in maniera netta ma una sorta di “riparliamone più avanti”. Non a caso gli autonomisti si soffermano sulla prospettiva dell’ingresso eventuale in Giunta specificando che “non è una priorità ma ne parleremo con lui e i nostri alleati”. Parole di apprezzamento sono arrivate, tra l’altro, nei confronti del sindaco Italia e di quella che è stata definita la sua linea “liberal-riformista” che “coincide con la visione politica” dell’Mpa.
Italia sarebbe intenzionato, in ogni caso, ad effettuare un primo rimpasto politico all’inizio del nuovo anno, con qualche correttivo per rivedere e rafforzare la sua squadra di governo. A fare da sponda a questa prospettiva è il patto tra il sindaco di Siracusa ed il presidente del Consiglio comunale, Alessandro Di Mauro, che rappresenterebbe la premessa per un ingresso nell’esecutivo di almeno un rappresentante del movimento di Raffaele Lombardo.
Lo scenario si incrocia anche quella che potrebbe o dovrebbe essere una maggiore presenza in Giunta anche dell’area Bandiera, della compagine politica che a Siracusa fa direttamente riferimento al vicesindaco Edy Bandiera. Quest’ultimo, come si ricorderà, alle elezioni aveva fatto la mossa determinante per il successo di Francesco Italia e la sua riconferma alla guida della città. Bandiera, che si era candidato a sindaco, al secondo turno decise di sostenere Italia, rappresentando il valore aggiunto che ha portato Italia al trionfo al ballottaggio e quindi alla sua seconda sindacatura di Siracusa. E Bandiera, nel frattempo, qualche settimana fa, ha aderito ufficialmente a Sud chiama Nord, il movimento politico di Cateno De Luca. Da una parte, insomma, c’è il patto tra Italia e gli autonomisti e dall’altra c’è l’asse tra Italia e il suo vicesindaco Bandiera, ora esponente di primo piano in ambito locale e regionale della componente politica di De Luca.
Bisognerà, insomma, capire se tutti i pezzi del mosaico andranno al proprio posto, e se il rimpasto a Siracusa prescinderà dalle dinamiche politiche regionali, perché i rapporti politici tra l’Mpa e Sud chiama Nord, o per meglio dire tra Raffaele Lombardo e Cateno De Luca, sono fortemente conflittuali ormai da anni e tra i due leader politici è in atto da tempo uno scontro totale. Da qui il fattore imprevedibilità che accompagna, per forza di cose, ciò che potrà concretizzarsi a gennaio al Palazzo Vermexio. Sud chiama Nord deciderà di “sorvolare” su questa ipotesi di ingresso in Giunta dell’Mpa o vorrà lanciare un segnale agli autonomisti e sbarrare la strada a questa novità, nell’ottica degli equilibri palermitani?
Ma c’è di più perché i rapporti politici tra il sindaco Francesco Italia e lo stesso De Luca sono destinati a rafforzarsi. Ieri il sindaco di Taormina ha incontrato Carlo Calenda a Roma. In Sicilia uno degli esponenti principali di Azione, e tra i più vicini al segretario nazionale del partito, è proprio Italia, che nel settembre 2022 Calenda voleva portare nella capitale come candidato per il Parlamento, con l’attuale sindaco di Siracusa che però declinò a sorpresa quella proposta per rimanere al timone di Palazzo Vermexio e poi ricandidarsi a primo cittadino nel 2023. Si va verso un’intesa in vista delle Europee tra De Luca e Calenda, con le due realtà politiche che punteranno insieme a superare la soglia del 4% per arrivare a Bruxelles. E a Siracusa ciò avrà riverberi significativi, andando a blindare ulteriormente il patto politico stretto per le Amministrative dello scorso 12 giugno tra Italia e De Luca.