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I lavori a Palazzo dei Normanni

Gli emendamenti frenano il voto all’Ars sui Consorzi di Bonifica, la partita si gioca in Commissione Bilancio

martedì 15 Luglio 2025

Cosa bolle in pentola all’Ars? Il Festino di Santa Rosalia sarà l’occasione per mitigare le tensioni e preparare i deputati al rush finale verso la pausa estiva che chiuderà per settimane le porte di Palazzo dei Normanni. Due sono gli obiettivi da raggiugere in circa quindici giorni: dare alla luce la riforma dei Consorzi di Bonifica e approvare la variazione di bilancio da 345 milioni di euro, che ha ottenuto la scorsa settimana il lascia passare dalla giunta Schifani, dopo l’intesa raggiunta nel corso del vertice di maggioranza a Palazzo d’Orléans. L’incontro tra il governatore siciliano, i segretari e i capigruppo dei partiti che compongono la coalizione di centrodestra è stata, inoltre, l’occasione per incastonare anche l’ultimo dei tasselli mancanti nel puzzle dei Consorzi di Bonifica.

Dario Daidone
Ignazio Abbate

Adesso si ripartirà esattamente da dove era risuonato il primo campanellino d’allarme. I proiettori sono tutti puntati sulla II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone, e il via libera ai due emendamenti di natura finanziaria, che incarnano l’unico vero ostacolo per il disco verde in aula. Gli stessi che sono stati presentati in aula dal presidente della Commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate quale primo firmatario, insieme ad altri deputati. Il primo riguarda il turnover per la stabilizzazione del personale con contratti a tempo indeterminato e full time all’interno dei Pov dei singoli Consorzi di bonifica, dislocati sul territorio siciliano. Il secondo prevede l’aumento delle giornate lavorative a 151 giornate, dato che il personale impegnato svolge attualmente 78 e 101 giornate. Provvedimenti che in una prima fase della discussione in Commissione bilancio non aveva ricevuto da parte del governo Schifani le risorse per garantire stabilizzazioni e aumento di giornate. Tuttavia, lo stesso governo regionale si era poi impegnato in aula a trovare i fondi necessari mantenendo la parola data, presentando la settimana scorsa gli stessi due emendamenti.

L’appuntamento è per domani, mercoledì 16. La seduta dovrà concludersi inevitabilmente in mattinata. Nel pomeriggio, infatti, è in programma l’avvio delle votazioni. Se ciò non dovesse succedere, il rischio che tutto venga mandato all’aria è dietro l’angolo.

Nelle puntate precedenti…

Salvatore Barbagallo

Lo stallo a Sala d’Ercole si è verificato lo scorso mercoledì (CLICCA QUI). Il regolare svolgimento dei lavori in aula si è infatti arenato sugli emendamenti al testo. A mancare, come annunciato dall’assessore all’Agricoltura Salvatore Barbagallo, erano quelli di natura finanziaria. I deputati di opposizione, appellandosi al regolamento parlamentare, avevano espresso la loro contrarietà nell’avviare la votazione esaminando solo gli emendamenti tecnici a disposizione. Il momento di impasse è stato superato con la sospensione della seduta e la convocazione della conferenza dei capigruppo. Il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno ha comunicato l’invio degli emendamenti di spesa in Commissione Bilancio.

Alessandro Dagnino

La settimana ancora prima, infatti, sempre la Commissione guidata da Daidone aveva visto il dietro front da parte dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, in assenza di una copertura finanziaria. L’impegno assunto, però, è importante: recepire gli emendamenti e trovare la luce in fondo al tunnel (CLICCA QUI). Operazione alla fine riuscita.

La giornata di domani sarà la prova del nove.

Gli emendamenti ai raggi X

Ma a cosa fanno riferimento i due emendamenti della discordia? Le proposte andrebbero a intervenire direttamente sull’articolo 37, che osserva da vicino la condizione dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica. Un interesse, considerando la materia calda sul tavolo, di natura trasversale e dove il voto contrario o la richiesta di voto segreto potrebbero rivelarsi armi a doppio taglio, con il rischio di mettere in dubbio la stabilizzazione del personale.

Il vertice di maggioranza è stato così l’occasione per estrarre dal pantano la riforma. Il governatore ha, infatti, assunto e ribadito l’impegno per la copertura finanziaria. Nello specifico 4,6 milioni di euro per il turnover e 2 milioni di euro per l’aumento delle giornate lavorative. Emendamenti, che come spiegato prima, sono frutto del recepimento di quelli presentati dai deputati regionali e “cassati”, seppur con un occhio di riguardo nel corso dell’audizione in II Commissione. Il punto di partenza sono state proprio quest’ultime proposta, con tanti spunti da cui poter trarre “ispirazione”. In particolar modo quelli che vedono primo firmatario il presidente della I Commissione Affari Istituzionali Ignazio Abbate.

Le novità sul tourn-over

La proposta attualmente ferma in II Commissione prevede la completa copertura del turn-over del personale dei Consorzi già prevista, in ragione del 100% dei posti a tempo indeterminato previsti dai Piani di organizzazione variabile di ciascun Ente. In tal senso la proposta prevede, attraverso la possibilità di attingere alle graduatorie dei titolari di garanzie occupazionali, di coprire la totalità dei posti a tempo indeterminato vacanti per ciascun Consorzio al 31 dicembre 2024, fino a concorrenza dei potenziali aventi diritto. Si tratterebbero di 188 lavoratori, su un totale di 250 posti vacanti. La differenza, deriverebbe dall’insufficiente numero di potenziali beneficiari nelle graduatorie di alcuni Consorzi, in particolar modo quelli di Catania, Gela, Siracusa e Trapani. La spesa complessiva sarà determinata in base al costo totale per l’inquadramento a tempo indeterminato per ciascun soggetto rispetto a quello in essere a tempo determinato, assumendo il parametro omogeneo di 136 euro per giornata di lavoro, comprendente: oneri retributivi, previdenziali, assistenziali, Tfr, Irap e Dpi. L’emendamento, inoltre, prevede una spesa a carico del bilancio regionale proiettata per i dieci esercizi successivi al triennio coperto dal bilancio vigente, tenendo conto delle fuoriuscite per pensionamenti di vecchiaia.

Le novità sull’aumento delle giornate lavorative

Il secondo emendamento, invece, punta ad incrementare le prestazioni lavorative rese dai soggetti inseriti nelle graduatorie dei titolari di garanzie occupazionali a tempo determinato dei Consorzi, per corrispondere alle accresciute esigenze a causa della prolungata crisi legata alla siccità e della carenza determinatasi negli anni rispetto alle dotazioni organiche previste dai Piano di organizzazione variabile. La proposta interessa la platea di lavoratori dei Consorzi (al 2025: 104 151sti, 250 101sti e 192 78-sti, destinata a ridursi per le fuoriuscite per pensionamenti o altre cause). Si prevede di incrementare per tutti i dipendenti le prestazioni di 23 giornate lavorative per il 2025, per un costo di 1,24 milioni euro, nonché un incremento per tutto il personale a 156 giornate a partire dal primo gennaio 2026. La copertura finanziaria per le 156 giornate annue è fissata a 2,5 milioni.

L’opposizione aveva dichiarato battaglia sui Consorzi di bonifica, ora si ritrova ad essere in difficoltà: non poteva aspettarsi che la nuova gestione del personale potesse rientrare nella riforma complessiva degli enti. Una riforma che adesso potrà avere un percorso maggiormente agevolato. Esprimere un voto contrario o segreto al disegno di legge di riordino dei Consorzi di bonifica significherebbe paralizzare la garanzia dei livelli occupazionali e la stabilizzazione del personale.

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