La quotidianità della vita tra umorismo e profondità, il cinema di Hollywood con le sue iconiche stelle, i cani e i bambini. Tutto l’estro, l’ecletticità e la filosofia di Elliott Erwitt, racchiusi nei suoi scatti, arrivano per la prima volta in Sicilia.
Questa mattina è stata presentata al Palazzo Reale di Palermo la mostra di uno dei più grandi fotografi della storia, simbolo della nostra società. Una delle figure più influenti e originali nel mondo della fotografia, capace di catturare con una visione unica momenti di vita quotidiana, rendendoli in immagini iconiche. L’esposizione è organizzata dalla Fondazione Federico II con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Consolato Generale degli Stati Uniti d’America e Napoli.
Nel corso della conferenza stampa, nella quale hanno preso parte il presidente della Fondazione e dell’Ars, Gaetano Galvagno, e i co-curatori Biba Giacchetti e Gabriele Accornero, è stato ufficializzato anche un progetto di inclusione sociale promosso dal presidente dell’Assemblea: per la prima volta, quattro persone con disabilità, hanno firmato un contratto di lavoro stagionale che li porterà a lavorare nel Complesso Monumentale di Palazzo Reale per i mesi estivi, in concomitanza con i grandi flussi che si prevedono per la mostra di Elliott Erwitt.
La mostra sarà aperta al pubblico da domani 29 maggio 2025.
La mostra
La mostra è anche di un omaggio allo sguardo affettuoso, ironico e profondamente umano che l’artista rivolge all’universo femminile, con uno spazio interamente dedicato. Per l’inedita esposizione, il team curatoriale ha scelto le foto più significative di Erwitt, con in mostra le serie ICONS, Kolor, Family, Self Portrait. Oltre 190 opere visibili di cui 110 in mostra e oltre 80 in una video proiezione in HD. Determinante la grande dimensione delle immagini sia in Black&White sia in Kolor, tutte presentate con passe-partout e cornici museali, con oltre 40 opere in dimensione 100×150 cm.
Tra i soggetti figurati non potevano mancare i cani. La sua capacità di osservare e rappresentare le abitudini di questi animali e dei loro proprietari ha dato vita a immagini che raccontano molto sulla società e sulle relazioni umane. Le sue fotografie canine sono state raccolte in diversi libri, veri e propri riferimenti per gli amanti della fotografia e degli animali.
Altro elemento riconoscibile di Erwitt sono le celebrità: Marilyn Monroe, John F. Kennedy, Muhammad Ali e Sophia Loren sono solo alcuni dei personaggi immortalati.
Il presidente Galvagno: “Fondazione Federico II protagonista della scena internazionale”
“La Fondazione Federico II vuole essere protagonista della scena internazionale, proponendo al quasi milione di visitatori che nell’anno 2024 hanno ammirato le bellezze storiche del Palazzo Reale di Palermo, un’importante offerta espositiva dal respiro cosmopolita. Con la mostra di Elliott Erwitt, il Palazzo Reale di Palermo continua a vivere un’appassionante stagione di arte contemporanea, regalando ai fruitori un intero secolo di cronaca e di raffinati studi che l’artista ci presenta attraverso il suo obiettivo fotografico“.
Biba Giacchetti: “Erwitt narratore visivo senza eguali“
“Elliott Erwitt non è stato solo un fotografo, ma un narratore visivo senza eguali, capace di trasformare l’istante in storia, il quotidiano in arte, l’ironia in poesia. Le sue immagini evocano in chi le osserva emozioni che si muovono su registri diversi, dalla commozione al sorriso, fino al divertimento più spontaneo. Scomparso nel novembre del 2023 all’età di 95 anni, ci ha lasciato un’eredità immensa: un archivio di fotografie che attraversano epoche, culture e sentimenti con un linguaggio universale, invitandoci a guardare il mondo con più indulgenza e meraviglia, mettendosi sempre al nostro fianco in quella leggerezza profonda che lui stesso definiva ‘The Art of Observation’“.
Gabriele Accornero: “Grande personalità e acuta intelligenza“
“Elliott Erwitt è, come le sue fotografie: ironico, enigmatico, sfuggente, aereo. Dietro a tutto questo si percepiscono una grande personalità e un’acuta intelligenza, quasi spiazzanti. Il valore artistico dell’opera di Erwitt pare raggiungersi quasi incidentalmente, non è mai perseguito e forse per questo è così spesso centrato. Non si addicono a Erwitt sterili schemi di lettura mutuati dalla Storia dell’Arte, lui si preoccupa solo di fare buone fotografie; le fotografie di Erwitt sono generalmente leggere, spensierate, luminose. Ma ciò non toglie che alcune immagini assurgano a manifesti“.
Chi è Elliott Erwitt
Elliott Erwitt (Elio Romano Erwitz) nacque il 26 luglio 1928 a Parigi da genitori russi di origine ebraica. Morì nel sonno nella sua casa di New York il 29 novembre 2023. A più di novant’anni, e fino alla sua morte, ha continuato ad osservare il mondo con occhi curiosi e a catturare, con la sua inconfondibile miscela di umorismo e profondità, l’essenza della condizione umana. Il suo lavoro rimane una testimonianza della potenza della fotografia come strumento di comunicazione e di comprensione del mondo, capace di superare barriere linguistiche e culturali per parlare direttamente all’anima delle persone.
La sua carriera ebbe inizio dopo gli studi di fotografia al Los Angeles City College. Le sue abilità non passarono inosservate, infatti nel 1948, quando incontrò Robert Capa, venne invitato a unirsi alla Magnum, dove avrebbe lavorato con Henri Cartier-Bresson e Marc Riboud. Tale ambiente e i relativi confronti costituirono le basi per la sua visione artistica, frutto di un equilibrio perfetto tra reportage e poesia visiva. Ciò che distingue il lavoro di Erwitt è la sua capacità di trovare momenti di straordinaria bellezza e significato nelle situazioni più ordinarie, di cogliere l’ironia e l’assurdo della condizione umana, creando immagini che fanno sorridere e riflettere allo stesso tempo.