Si ragiona ancora di ipotesi per l’uso del green pass per scuola e trasporti, nessuna decisione è stata ancora presa. Il governo ci lavora da giorni. Ieri il premier Mario Draghi ha incontrato Speranza e Figliuolo. Si terrà oggi alle 16 il consiglio dei ministri che varerà le nuove norme, preceduto dalla cabina di regia con i capi delegazione della maggioranza e i vertici del Cts, Locatelli e Brusaferro (alle 11,30), non è escluso anche un confronto con le regioni.
Saranno quelle le sedi per dirimere le controversie sulle decisioni da prendere. E’ pronto invece il piano scuola predisposto dal ministro Bianchi che definirà l’organizzazione della didattica per settembre. Il nuovo dl Covid, il secondo dedicato al green pass, completerà il quadro dell’introduzione della certificazione verde avviata con lo scorso decreto che dal 6 agosto stabilisce l’obbligo di green pass per accedere a ristoranti, musei, piscine, spettacoli aperti al pubblico, sagre, fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento.
Sono tre le condizioni che consentono di ottenere il green pass: essere guariti dal Covid, aver fatto un tampone (negativo) nelle 48 ore precedenti o essersi sottoposti ad almeno una dose di vaccino. Lo scontro in atto tra le due anime dentro la maggioranza vede ancora una volta la Lega mettersi di traverso alla introduzione del lasciapassare su aerei e treni a lunga percorrenza, tanto che al momento si parla della possibilità di farlo partire a settembre, misura che, secondo altri partner di governo, risulterebbe però poco efficace perchè lascerebbe fuori tutti gli italiani che rientreranno dalle ferie. Intanto oggi la Conferenza unificata Stato-Regioni ha dato il via libera all’intesa per la ripartizione di ulteriori risorse – previste dal decreto Sostegni bis – destinate al trasporto pubblico locale e regionale a seguito dell’emergenza Covid.
“Nel 2021 le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e i Comuni, avranno a disposizione ulteriori 450 milioni di euro per finanziare servizi aggiuntivi programmati al fine di far fronte agli effetti derivanti dalle limitazioni poste al coefficiente di riempimento dei mezzi pubblici. Un aiuto concreto e immediato per le Regioni e per gli enti locali”, ha spiegato Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie.
Quanto al personale scolastico l’andamento delle vaccinazioni aveva fatto sperare che si potesse evitare di introdurre l’obbligo per i docenti ma c’è da considerare anche la differenza di diffusione dei vaccini tra le varie regioni d’Italia, in alcune infatti, la copertura degli insegnanti è ancora bassa e quindi resta in piedi l’ipotesi di introdurlo. Anche se oggi il commissario straordinario, Figliuolo, ha chiesto alle regioni di fornire dati certi sul numero dei prof vaccinati entro il 20 agosto. Un dato che sarà dirimente per assumere le decisioni conseguenti. Un altro aspetto su cui sta lavorando il governo è quello della riduzione dei costi dei tamponi. Il presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga conferma che: “valuteremo il protocollo datoci dal generale Figliuolo, ma credo che rispetto ai 20-30 euro potremmo arrivare circa a un dimezzamento del costo del tampone rapido.
Per i minori, con il contributo dello Stato, a un costo ancora più contenuto”. Ma per Fedriga il green pass presenta “un problema di tipo organizzativo: chi controlla? Trasformare i ristoratori e i baristi in controllori è sbagliato. E’ doveroso trovare delle strategie che mantengano sì il massimo rigore ma che non trasferiscano l’onore del controllo a chi fa il pubblico esercente”. Infine il green pass nelle aziende.
Il ministro dello Sviluppo, il leghista Giancarlo Giorgetti ha ammesso che “si sta discutendo ma non sono ancora state prese decisioni; fortunatamente decide il Consiglio dei ministri e non i giornali. Alcuni profili consigliano di andare in quella direzione ma ci sono anche precauzioni da prendere perché ci sono diritti del lavoro da salvaguardare” ha sottolineato il ministro. Le misure che riguardano i lavoratori non dovrebbero però essere contenute nel decreto di domani, più probabile si faccia un altro decreto più avanti.
Oggi alle 11 è previsto un incontro tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando, e il ministro della Salute Roberto Speranza, con le parti sociali sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.