Si sono dati appuntamento a Scillato, piccolo centro delle Madonie, i leader della coalizione di centrodestra uscita vincitrice dalle recenti elezioni regionali, per sciogliere i nodi sulla composizione della giunta e degli assetti della neonata Assemblea regionale siciliana. Al vertice, in corso da stamattina, non partecipa il presidente della Regione che ha già più volte rivendicato la sua discrezionalità di giudizio rispetto alle soluzioni che gli verranno proposte.
“Ho grande rispetto per i partiti – ha detto oggi Nello Musumeci nel corso di un’intervista pubblica con il direttore di Panorama Giorgio Mulè – tutte le forze politiche avranno il diritto di offrirmi una rosa di candidati, se dovrò sceglierne due chiederò 4 nomi, se tre, ne chiederò 6 e sarò io a valutare chi potrà essere candidato migliore a far parte della mia giunta”.
Tanti i nomi che in questi giorni si sono alternati tra i papabili per un incarico di assessore. In casa Forza Italia prendono quota i deputati regionali di Forza Italia Marco Falcone e Bernardette Grasso e il docente di della Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo Paolo Inglese. Ques’ultimo lanciato da Miccichè che oltre ad ambire alla presidenza di Sala d’Ercole pretende un altro posto in giunta.
Regna l’incertezza in casa Udc dove fino a poche ore fa venivano dati per certi Mimmo Turano e Margherita La Rocca Ruvolo. Il partito di Cesa ha l’esigenza di rappresentare con i due posti in giunta da una parte la Sicilia Orientale e dall’altra quella Occidentale. Per quest’ultima si fa il nome di Ester Bonafede, sulla quale però erano sorte alcune perplessità circa la sua partecipazione nel governo Crocetta. Per rappresentare la prima invece l’ultimo nove di cui si discute è quello del messinese Rosario Sidoti.
Sembrava chiusa la partita in casa Popolari e Autonomisti con Roberto Lagalla e Toto Cordaro, ma uno dei principali azionisti di maggioranza della giunta, l’ex governatore Raffaele Lombardo, vorrebe la nomina in giunta di Mariella Ippolito, presidente dell’ordine dei farmacisti di Caltanissetta. A Roberto Di Mauro, invece, dovrebbe andare la vice presidenza dell’Ars.
Tre assessori sono già stati decisi. E’ stato lo stesso governatore ad affermarlo: “l’unico tecnico suggeritomi è il professor Armao, docente all’università di Palermo, avvocato amministrativista. Me lo ha suggerito Berlusconi, per unire le forze e scongiurare meglio una vittoria grillina. Ho pensato fosse giusto aprire dialogo con professor Armao, gli ho offerto la vicepresidenza, un ruolo di grande dignità, tra l’altro si occupa di economia. Poi ci saranno il professor Lagalla, già rettore dell’università, e Vittorio Sgarbi che conosce patrimonio culturale siciliano come nessun altro tra i non siciliani. Starà forse due o tre mesi, ma lo faremo lavorare per fargli dare il massimo, ha talento ed è sregolato come tutte le persone geniali e sono contento di averlo in giunta”.