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Regione, resa dei conti fra i partiti rinviata: rimpasto entro l’autunno e maggioranza che scalpita

venerdì 15 Maggio 2020
giunta regionale

Se qualcuno pensa che l’innesto della Lega di Salvini sia il vero rimpasto adottato dal governo Musumeci, si sbaglia di grosso. Rimpasto in giunta non ce n’è stato. Fino ad ora. Le carte verranno mescolate probabilmente ad agosto o al massimo dopo il periodo estivo e in ogni caso entro l’autunno.

Una scelta quasi obbligata da parte del governatore che dovrà assecondare le viscere della maggioranza che vuole un valzer delle poltrone. Una maggioranza che tira la giacca a Musumeci. Soprattutto i neogruppi parlamentari di palazzo dei Normanni. Come Ora Sicilia di Luigi Genovese. Un soldato di Ruggero Razza e della maggioranza, anche perchè fino ad oggi il suo gruppo ha svolto il lavoro di onesto alleato. Senza sbavature di sorta. Poi ci sta anche il reietto del Movimento 5 Stelle: Sergio Tancredi che ha un sogno da far diventare realtà: dar vita a un nuovo gruppo parlamentare formato da altri grillini all’Ars. Come il vice presidente dell’Ars Angela Foti o Elena Pagana. Proprio quest’ultima, a differenza del proprio gruppo parlamentare, pur precisando di sperare che il governatore Musumeci ci ripensi, ritiene legittima la scelta fatta democraticamente dallo stesso Musumeci di assegnare l’assessorato ai beni culturali alla Lega Salvini Premier, in quanto il Carroccio fa parte della maggioranza di centrodestra che lo sostiene.Penso che sarebbe intellettualmente onesto e doveroso ricordare che proprio durante il governo “Conte I” molti ministeri strategici per il Sud furono affidati a ministri leghisti senza sortire tutto il rumore e il disappunto di questi giorni”, ha affermato in un suo lungo post su Facebook.

E intanto, se in molti dell’opposizione si pongono il problema che un partito nato al Nord si occupi di beni culturali e identità siciliana, occorrerebbe ricordare che da tempo l’assessorato ai Rifiuti è ricoperto dal veneto Alberto Pierobon dell’Udc. Cosa che non passa inosservata all’interno del suo partito, dove c’è chi vorrebbe che l’incarico torni a un politico siciliano. Ed anche se comunicati stampa inviati dallo scudo crociato solidarizzano con l’assessore, pare che tra qualche tempo gli possa essete chiesto un passo indietro a beneficio di qualche altro.

Ma i problemi della maggioranza a palazzo dei Normanni non sono finiti. Nelle fila di Forza Italia in molti scalpitano per avere un posto di assessore o di vertice. Dopo l’uscita di Scoma per approdare fra i renziani, altri esponenti berlusconiani hanno dolori intestinali in merito a degli switch di poltrone che non sono arrivati come si sperava. Fra questi, c’è la parte agrigentina del gruppo di Forza Italia che da tempo accusa che il leader degli azzurri Miccichè abbia abbandonato il territorio agrigentino.

Ma una spina fastidiosa che accomuna la maggior parte dei gruppi della maggioranza sono le troppe poltrone dei centristi: ossia dei popolari e autonomisti. Insomma il presidente Musumeci dovrà iniziare a capire come ripianare gli animi della propria maggioranza. Ed un rimpasto, anche se negato e smentito come fosse parolaccia da non pronunziare, pare che fra non molto possa diventare assolutamente necessario.

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