Primo discorso da premier per Giorgia Meloni. Davanti ai deputati della Camera ha pronunciato parole di ringraziamento per il predecessore Mario Draghi ma, soprattutto, ha fatto il punto su quella che sarà la direzione del neo governo di centrodestra, elencando le sfide future.
Un discorso programmatico, in cui il Presidente del Consiglio, ha sottolineato il peso e l’orgoglio di essere la prima donna a capo del Governo italiano, rivolgendo un pensiero a tutte le donne che ancora oggi subiscono ingiustizie per affermare il loro talento. Giorgia Meloni ha ricordato poi alcune donne che hanno lasciato il segno nella storia del Paese, incoraggiando quelle di oggi a salire la scala sociale e a rompere tutti i tetti di cristallo che ancora oggi impediscono di realizzarsi pienamente.
CLICCA QUI PER IL DISCORSO COMPLETO
Meloni ha poi ricordato che “ci troviamo in una condizione difficilissima che non consente di perdere tempo. Noi oggi interrompiamo un’ anomalia italiana con un governo politico pienamente rappresentativo della volontà popolare. Se per fare dovremmo scontentare potentati, non ci tireremo indietro. Il coraggio non ci difetta“.
Rispetto ad alcune esternazioni provenienti da fonti esteri ha detto: “Voler vigilare sul governo? Spendessero meglio il loro tempo. In quest’Aula valide, ci sono forze opposizioni capaci di far sentire la propria voce senza soccorso esterno”.
Poi Meloni ha ribadito la posizione del Governo rispetto alla guerra in Ucraina: “Daremo ancora tutto il sostegno necessario all’Ucraina nel rispetto degli impegni. Non cederemo al ricatto di Putin, non baratteremo le difficoltà della guerra, dei costi energetici, delle imprese costrette a chiudere e le famiglie in difficoltà, con la libertà dell’Ucraina“.
La parte più corposa, dedicata all’economia e alle risorse energetiche. “Riceviamo segnali positivi, passi avanti dall’ultimo Consiglio europeo ma si tratta di interventi insufficienti e servono risposte comuni. Contro l’aumento dei prezzi, l’Italia deve imparare a sfruttare a pieno le proprie risorse“. Risorse materiali e umane. Dal gas presente nei nostri mari, alle rinnovabili che nel Mezzogiorno trovano il loro naturale paradiso ma che vengono bloccati da veti incomprensibili.
E a proposito di Sud e di questione meridionale, Meloni rilancia il progetto di uno sviluppo concreto che non tratti il Mezzogiorno come un problema ma un volano per l’economia del Paese. Il premier in particolare ha rivolto un pensiero ai giovani cervelli del Sud costretti a emigrare e a lasciare proprio quelle zone in cui il loro lavoro, il loro contributo sarebbe fondamentale.
“Siamo nel pieno di una tempesta– dice Meloni – e a noi, gli italiani hanno il compito di condurre questa nave in porto“. E a proposito di porti, in un passaggio, il presidente del Consiglio ha sottolineato l’importanza di potenziare le infrastrutture e, pur non avendo citato direttamente il Ponte sullo Stretto, ha sottolineato la non rinviabilità dei collegamenti di persone e merci, la necessità di ricucire le isole con la penisola, il nord con il sud, la costa tirrenica a quella adriatica.
E poi ancora bilancio, le riforme con l’ipotesi del semipresidenzialismo, l’occupazione, la formazione scolastica, pensioni, nuovo patto fiscale e sburocratizzazione del paese con meno regole ma più chiare per tutti.
Significativo poi il passaggio sul fascismo, le leggi razziali e i totalitarismi “Libertà e democrazia sono gli elementi distintivi della civiltà europea contemporanea nei quali da sempre mi riconosco. E dunque, a dispetto di quello che strumentalmente si è sostenuto, non ho mai provato simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso. Esattamente come ho sempre reputato le leggi razziali del 1938 il punto più basso della storia italiana, una vergogna che segnerà il nostro popolo per sempre. I totalitarismi del ‘900 hanno dilaniato l’intera Europa, non solo l’Italia, per più di mezzo secolo, in una successione di orrori che ha investito gran parte degli Stati europei. E l’orrore e i crimini, da chiunque vengano compiuti, non meritano giustificazioni di sorta, e non si compensano con altri orrori e altri crimini». La presidente del Consiglio ha concluso così il passaggio sui totalitarismi: «Combatteremo qualsiasi forma di razzismo, antisemitismo, violenza politica, discriminazione.”
Nella parte conclusiva del suo intervento Meloni ha parlato di Covid e pandemia, di Giustizia e di immigrazione.