Il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ieri ha parlato a Trapani e Palermo per sostenere i candidati a sindaco delle due città per il M5S, Marcello Maltese e Ugo Forello e il candidato sindaco di Erice Maurizio Oddo.
Dopo il comizio di Trapani, nel quale il leader 5 Stelle ha scherzato sugli altri candidati in lizza (“i nostri avversari sono uno socialmente pericoloso e l’altro arrestato per corruzione”) è arrivato a Palermo per dare il via al proprio comizio sul palco allestito nello spazio antistante il Velodromo “Paolo Borsellino”, nel quartiere dello Zen, davanti a diverse centinaia di sostenitori. Con lui anche alcuni parlamentari pentastellati, tra cui Giancarlo Cancelleri, Giampiero Trizzino, Salvatore Siragusa, Valentina Palmeri e Ignazio Corrao, il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, e alcuni candidati sindaco di Comuni del Palermitano.
“Questa è una prova di forza, questo luogo per noi rappresenta tanto – ha detto Forello -. Siamo in periferia e ho un auspicio, un sogno: tra cinque anni le periferie non saranno più chiamate tali, ma nuovi centri: crediamo che il rilancio delle città nasca dal rilancio delle periferie, dove mancano servizi essenziali e i giovani sono costretti a scappare, ad andare via. Abbiamo ribattezzato Beppe ‘arma di disinfestazione e pulizia di massa’: quello che hanno fatto qui non è mai successo in 5 anni, hanno fatto un’opera di bonifica di una discarica a cielo aperto. Lo hanno fatto perchè veniva Beppe, e questo non è giusto”.
“Vedo che questa Sicilia è ricca, muta, poi è povera, parla. E’ tutto e il contrario di tutto. Avete qualsiasi gene dentro dell’incredibilità”. Ha sottolineato il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, aprendo il comizio a Palermo. “Cosa significa essere incensurati e buoni in questa terra? Bisogna dirlo di nascosto. ‘Hai rubato?’. No. Non dirlo a nessuno'”, ha aggiunto Grillo. “Io non voglio governare. Io vorrei amministrare, poco, in maniera semplice. Non è difficile”.
“Le grandi riforme di questo Paese sono state fatte dal 1968 al 1980, in 12 anni. In quegli anni sono cambiati 15 governi, quasi due all’anno: abbiamo fatto il matrimonio, il divorzio, l’aborto, la riforma delle tasse, la scuola. Quindi cosa vuol dire governabilità, abbiamo fatto tutte quelle riforme senza un Governo stabile…”, ha ricordato.“Le parole sono importanti. I giornalisti vengono qua per creare una situazione molto imbarazzante: se mi scappa una parolaccia, ci fanno già i titoli tra mezz’ora. Si vedrà solo quello, inquadreranno la piazza delle 6.30 che non c’era nessuno. Io non rispondo per maleducazione ai giornalisti, ma perchè si esprimono con parole che non hanno più un significato: Governo, legge elettorale, mi evocano parole che hanno un altro significato, in un altro mondo. Io sono già con un piede di là”.
“Sulla legge elettorale noi saremmo quelli falsi, giudicate voi se io, o altri su questo palco, anche se possiamo sbagliare e possiamo essere incompetenti, non siamo mai stati falsi. Siamo dentro la fossa dei serpenti, hanno loro i franchi tiratori, stanno cercando di affossare la legge dando la colpa a noi. Chi e’ falso? Noi, o chi dice che andava via se perdeva il referendum? Decidete voi se vi ho mai mentito una volta”. “Qualunque decisione sulla legge elettorale sara’ presa da tutti i nostri iscritti, sarà votata da loro”.
“Una volta a Genova mi presero per il culo perché dissi ‘fidatevi di me’. Io lo dico ancora: ‘fidatevi di me, fidatevi di noi’. Ho un nome, un cognome, un indirizzo, una via. Fidatevi di me e fidatevi di lui”.
Beppe Grillo infine scherza con Ugo Forello, che ha parlato in precedenza, “è un ragazzo splendido e ha detto parole da brividi, tipo ‘auspico’… Io non pensavo che uno del Movimento avrebbe mai detto ‘auspico’. Io non lo voterei mai uno che dice ‘auspico’…”, conclude abbracciando l’avvocato palermitano.
Foto copertina Chiara Giarrusso