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La dichiarazione

Guerra dell’acqua fra Trapani e Misiliscemi, Ciminnisi (M5s): “Ennesimo fallimento delle istituzioni. A farne le spese sono sempre i cittadini”

lunedì 25 Agosto 2025

“Assistiamo da settimane – dichiara la deputata regionale trapanese del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi a uno spettacolo indegno per una terra come la nostra, assetata e fragile. Le accuse incrociate tra il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e quello di Misiliscemi, Salvatore Tallarita, con ordinanze, valvole, lucchetti e denunce, dimostrano una sola cosa: la totale incapacità della politica locale di assumersi la responsabilità di garantire un bene primario come l’acqua. Ho chiesto la convocazione della IV Commissione con l’audizione dell’assessore regionale Colianni, della Cabina di regia, del presidente ATI Gruppuso e dei sindaci di Trapani e Misiliscemi. Ognuno si assuma la propria parte di responsabilità”.

“È inaccettabile che a pagare le conseguenze di questa reciproca intransigenza siano i cittadini, costretti a ricorrere alle autobotti dei privati e a riempire taniche per coprire i fabbisogni minimi. Il conflitto tra i due Comuni – prosegue Ciminnisi – non può essere ridotto a una disputa legale o a un regolamento di conti economico. Qui manca del tutto una visione di insieme, manca un coordinamento e manca soprattutto la capacità di gestire in maniera condivisa una risorsa che è sempre più scarsa”.”«Non meno gravi – aggiunge la deputata – sono le colpe della Regione Siciliana, che ancora una volta si mostra inadeguata. La gestione delle crisi idriche si è rivelata insufficiente a regolare meglio la distribuzione delle poche risorse disponibili, mentre la mancata operatività per anni dell’ATI ha impedito qualsiasi programmazione seria di investimenti e pianificazione delle risorse idriche. Oggi raccogliamo i frutti amari di un cumulo di criticità: nessuna regia, nessun piano a lungo termine, solo interventi emergenziali e rattoppi”.

“La guerra dell’acqua tra Trapani e Misiliscemi – conclude la deputata trapanese – non deve diventare una guerra tra poveri. È il momento che la Regione e gli enti locali si assumano le loro responsabilità e propongano soluzioni reali che garantiscano il diritto di trapanesi e misilesi ad avere l’acqua nelle proprie case. Basta scaricare colpe”.

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