La vostra Patti Holmes è diretta a Santa Ninfa (TP) perché folgorata dall’immagine di una tenerissima pecora che le ha fatto sorgere due voglie irrefrenabili: quella di mangiarla di baci e quella di mangiarla e basta. Eccomi, quindi, pronta con gli indizi che ci faranno penetrare in questo piccolo comune che, domenica 18 novembre, grazie alla sagra “Gusta la Pecora” profumerà di buono, anzi di buonissimo.
1. Santa Ninfa fu fondata nel 1605 da Luigi Arias Giardina che, con il benestare del Re Filippo III, cominciò ad urbanizzare il paese con strade e costruzioni di edifici civili e religiosi.
2. Il paese fu costruito con assi viari concentrici che convergono nella Piazza della Libertà, la principale.
3. Nel corso degli anni furono costruiti: il palazzo Baronale, l’Ospedale, la chiesa di Sant’Orsola, la chiesa di Sant’Anna e il Convento del terz’ordine di San Francesco, la chiesa Madre e le Carceri.
4. Nel 1615, dopo la fondazione dell’Arcipretura di Santa Ninfa, il paese fu dichiarato Feudo Baronale.
5. Di grande interesse è il castello di Rampinzeri, alle pendici di una collina in cui sono stati trovati resti di una antica necropoli sicana.
Dopo queste pillole, attraverso cui è avvenuta una breve presentazione, immergiamoci nei sapori e nei profumi di “Gusta la Pecora a Santa Ninfa – Sagra della Pecora della Valle del Belice“, che dedica un’intera giornata alla pecora e ai suoi derivati, in una splendida collina seicentesca, il paese della Grotta. Cari buongustai troverete: arrosticini di pecora, stigghiola, pecora bollita e arrostita, pasta con ragù di agnellone e pecora, cous cous, zuppe, sfinciuna, formaggi crudi e cotti, cannoli, cassatelle, zabbina e prodotti tipici, tra questi, novello olio extra vergine di oliva Nocellara del Belice, ottimi vini e liquori locali. Oltre al palato, sarà solleticata la vostra curiosità con visite guidate ai musei e alle bellezze del paese, mercatini dell’artigianato e la possibilità di vivere, per i più piccoli, attraverso il laboratorio dedicato alla mungitura delle pecore e alla trasformazione del latte in ricotta, una dimensione agreste e bucolica. Nel pomeriggio, poi, il mastro formaggiaio mostrerà le tecniche di lavorazione del formaggio e della ricotta di pecora. Amanti della buona tavola, questo è davvero un appuntamento imperdibile che fa venire l’acquolina in bocca.
LA PECORA BELICINA
La pecora autoctona belicina nasce dall’incrocio tra la razza pinzirita, originaria locale, con la razza comisana e sarda. La selezione portata avanti dagli allevatori siciliani nei secoli e ultimamente dalla Facoltà di Agraria di Palermo e dall’Associazione Regionale Allevatori hanno reso la pecora della Valle del Belice una tra le migliori razze ovine da latte in Italia e in Europa.
PROGRAMMA
Domenica 18 novembre
Alle 10
Apertura Stands
Intrattenimento musicale su tutto il percorso
Alle 10,30
Laboratorio per bambini: mungitura delle pecore e alla trasformazione del latte in ricotta
Alle 15
Spettacolo musicale con Candymen
(Spazio animazione e gonfiabili per bambini, giri a cavallo con foto, aera selfie, musei aperti per tutta la giornata con navetta gratuita da e verso Castello di Rampinzeri, mercatino dell’artigianato creativo, zona ristoro coperta).
GOLOSITA’ LUNGO IL PERCORSO
1. Macelleria “Leggio”: pecora bollita, pasta con brodo di pecora, panini con salsiccia e stigghiola.
2. Caseificio “Trinacria Formaggi”: cannoli di ricotta, tuma.
3. Ristorante “Due Palme”: arrosticini di pecora, busiate con ragù di pecora, panini con salsiccia di pecora, panini con panelle, cassatelle in sfoglia con ricotta e pera, cassatelle in sfoglia con ricotta e pistacchio.
4. Apicoltura “Giaramida”: miele ed erbe aromatiche.
5. “Bar del Corso”: bibite
6. Cantina Sociale: degustazione vini.
7. “Il Ristoro”: pasta con ragù di pecora e arancine.
8. Panificio “Li Causi”: pizza.
9. Catering “Genco”: hamburger di scottona con pecorino semi stagionato, timballo di anelletti con stufatino ovino al profumo di finocchietto, bocconcini gratinati con farcitura di agnello.
10. Pasticceria “Nino Genco”: dolci e tavola calda.
11. Macelleria “Palazzo Martina”: cous cous di agnellone, panini e salsiccia, agnellone arrostito.
12. “Roxy” Bar: cassatelle, sfinci di San Giuseppe, cartocci mignon di ricotta, cassatine siciliane, crepes dolci.
13. Allevamento “Bianco Valentino”: pecora bollita.
14. Caseificio “Placido Russo”: zabbina e cannoli.
15. Allev. “De Miceli Antonello”: pecora bollita.
16. Apicoltura “Bonura”: miele e pignolata.
17. Azienda agricola “Bianco Rosemarie”: prodotti tipici locali.
18.19. “Castello di Rampinzeri”: pecora, arrosticini, busiate con ragù di pecora e agnellone, panini con mortadella di pecora.
20. Allevamento “Ditta Giuseppe”: dolci con ricotta, ragù di pecora e agnellone, pecora bollita, zabbina.
21. “Sicilformaggi”: degustazione formaggi, panini, cannoli, cassatelle, zabbina.
22. Bar “Victoria”: bibite.
23. Frutta e verdura “Dionisio”: verdure in pastella, fichidindia, spremute, patate a spirale.
24. Pasticceria “Marlò”: arancine con ragù di pecora , ricotta e spinaci, melanzane pomodorini e ricotta salata, cannoli, cassata siciliana.
25. Bar “Trocadero”: pecora bollita, hamburger.
26. Az. Agricola “Vaccara Giuseppe”: frutta di stagione, sangria , arance al passito, vin brulè.
27. Pasticceria “Patti”: cannoli, cassatelle, arancine.
28. Ristorante “Colle Verde”: pecora bollita, stufato di pecora, busiate con ragù di pecora, cous cous di pecora, busiate con pesto trapanese, panini con salsiccia.
29. Frutta è verdura “Il Contadino”: zucche, legumi e frutta secca.
30. Pizzeria “Vecchio Casale”: pecora bollita.
Non ci resta che augurarvi di “gustare la pecora”, nutrirete anima e corpo. Andare per credere.